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Rinnovi Atc, quattro associazioni: i presidenti siano cacciatori

Dopo i decreti per le nomine dei membri degli Atc dell’Umbria e a due settimane dalle assemblee nelle quali si dovranno scegliere la presidenza e le altre cariche, le associazioni umbre Federcaccia, Libera Caccia, Enalcaccia e Anuu Migratoristi scrivono una lettera aperta alla Regione.

Una lettera nella quale le quattro associazioni venatorie chiedono che a presiedere gli Atc siano persone con la licenza di caccia e, possibilmente, espressione del mondo venatorio. In ragione delle risorse derivanti principalmente dalle tasche dei cacciatori e delle esperienze negative del passato.

Ecco il testo della lettera aperta:

Dopo molti ritardi, siamo giunti finalmente alla convocazione dei nuovi Comitati di Gestione
degli ATC e ora si pone la questione delle presidenze.
Le Associazioni Venatorie più rappresentative a livello regionale , Federazione Italiana
della Caccia, Libera Caccia ed Enalcaccia con l’aggiunta dell’ANUU Migratoristi hanno ben
chiaro che questo è un rinnovo decisivo per la caccia che deciderà la sopravvivenza
stessa di questo modo di andare a caccia.
Per questo noi AV non possiamo e non vogliamo tirarci indietro da una responsabilità
forte e decisiva, chiedendo più rispetto e rappresentatività del cacciatore, ossia di chi lo
rappresenta negli ambiti territoriali di caccia.
Sono i cacciatori che finanziano tutte le azioni previste dalla Legge 157/1992 compresi gli
ATC che sopravvivono con i fondi versati dai cacciatori per mezzo delle quote d’iscrizione
e altri balzelli.

A fronte del grande sforzo economico e di volontariato dei cacciatori la Regione , che
incassa oltre tre volte tanto in tasse rispetto gli ATC, contribuisce solo in parte e più per i
danni all’agricoltura che altro.
Per tutto ciò e viste le esperienze del passato, molto negative quando a capo c’erano le
associazioni agricole , basti pensare agli ATC 1 e 3, occorre fare tesoro degli esempi
positivi come l’ultimo corso dell’ATC PG2 dove una presidenza del mondo venatorio è
riuscita a soddisfare le esigenze dei cacciatori e degli agricoltori.
Sembra scontato che negli ATC 1 e 3 sia necessaria una radicale svolta mentre il 2 debba
proseguire nella continuità.
Pertanto le scriventi Associazioni Venatorie Regionali propongono e rivendicano che i
futuri Presidenti degli ATC siano espressione prioritaria del mondo venatorio, e comunque
non certamente privi di licenza di caccia, perché conoscere profondamente la caccia è
essenziale per farla funzionare.