Terni vive con ansia le ore che stanno trascorrendo per la sorte di Alessandro Riccetti, il 33enne di Terni che ancora risulta disperso in seguito alla slavina che ha sepolto l’Hotel Rigopiano.
Il ternano lavora all’interno della struttura ricettiva come uno degli addetti della reception e la speranza che il giovane possa essere trovato ancora in vita rimane accesa, dopo che i soccorritori, hanno estratto dalla valanga di neve che ha ricoperto l’hotel, una quarta persona, che si aggiunge alle tre salvate nella notte appena trascorsa.
La valanga si è sprigionata con una “forza cinetica devastante” – come sottolineato dai tecnici della Protezione Civile – “un fenomeno di rara potenza”. Probabilmente, ma ancora non è stato provato scientificamente un nesso di causa diretta, il terremoto ha contribuito a innescare la violenta slavina che, secondo i calcoli del Soccorso Alpino, avrebbe un fronte di circa 300 metri. Si sono formati muri di neve alti tra i 5 e i 7 metri, misti a detriti che si sono ‘calcificati’ alla neve compatta e ‘densa’ che rende particolarmente difficili le operazioni di soccorso.
Le speranze di trovare ancora persone in vita ci sono, visto che alcuni superstiti sono stati preservati dal solaio di una parte della struttura, dove le sacche d’aria presenti, e la vicinanza dei locali cucina che hanno fornito il minimo indispensabile per sopravvivere, hanno consentito ai ‘prigionieri’ di sopravvivere anche a distanza di molte ore. Il solaio, inoltre, ha facilitato l’isolamento termico, visto che le persone rimaste sotto la slavina non sono entrate in contatto diretto con la neve, scongiurando così il pericolo di ipotermia.
“Lavoreremo fin quando sarà necessario” – così il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, ha spronato tutti gli operatori impiegati nei soccorsi a continuare l’impagabile sforzo che stanno profondendo in queste ore per cercare di portare in salvo tutte le persone che potrebbero ancora essere in vita sotto la coltre di neve.
Già nella giornata di ieri, i famigliari di Alessandro, si erano portati sul luogo del disastro, assistiti da personale medico e operatori sanitari specializzati per il supporto piscologico, insieme a un delegato della Prefettura e a tecnici del Comune. “Si tratta di un modo – dichiara l’assessore alla Protezione Civile Stefano Bucari
– per far sentire la presenza della comunità di Terni ai parenti che si sono subito recati in Abruzzo e che sono in attesa di notizie del loro caro. L’invio dei due operatori della Protezione Civile vuole essere un messaggio di vicinanza e un sostegno concreto per eventuali esigenze che dovessero manifestarsi”.
Anche il primo cittadino di Terni, Leopoldo Di Girolamo, ha espresso la sua vicinanza ai cari del giovane ternano “Ore di grande angoscia e di attesa per Alessandro Riccetti, un figlio di Terni, bravo e laborioso. Un ragazzo che ha saputo, con grande impegno, costruirsi un futuro. Seguiamo la vicenda con trepidazione. L’Amministrazione Comunale è in contatto costante con la Prefettura di Tern e la Protezione Civile. Abbiamo fatto sentire la vicinanza ai familiari. Speriamo con loro”.