Un anno fa la drammatica combinazione di terremoto e neve provocò una slavina che distrusse l’hotel Rigopiano di Farindola, in provincia di Pescara. Morirono 29 persone, tra il personale e gli ospiti della struttura ricettiva. Tra loro c’era anche il giovane ternano Alessandro Riccetti. Per ore, giorni, mentre i soccorritori nella loro straordinaria opera salvavano vite umane, con immagini che hanno commosso l’Italia intera, a Terni si è sperato che tra i superstiti (9, tra cui 4 bambini, le persone estratte vive dal cumulo di macerie e neve) ci potesse essere anche Alessandro. Poi i familiari e la comunità umbra si sono dovuti arrendere all’evidenza dei fatti.
Nessuno però dimentica e per questo l’amministrazione comunale parteciperà – con l’assessore ai lavori pubblici Sandro Corradi – alla giornata di commemorazione promossa dal Comitato Vittime, che riunisce superstiti e familiari degli scomparsi, che si terrà al palazzetto sportivo di Penne, che un anno fa fu il centro operativo dei soccorsi per il Rigopiano. La cerimonia pubblica inizierà alle 14.30 – il mattino avrà una dimensione esclusivamente privata – con il saluto e la benedizione di monsignor Tommaso Valentinetti, arcivescovo dell’arcidiocesi di Pescara-Penne, la messa a dimora di 29 piante in memoria di ciascuna della vittime e la lettura di alcune poesie a loro dedicate, dando così inizio alla commemorazione.
“Oggi la presenza alla celebrazione dell’assessore Corradi, a nome del Comune di Terni – dichiara il sindaco Leopoldo Di Girolamo – serve a far sentire, alla famiglia di Alessandro, l’affetto della comunità, vuole essere un messaggio di vicinanza e un sostegno concreto in ogni circostanza ad iniziare dalla ricerca di giustizia. In questo momento di immenso dolore desidero esprimere il calore, la solidarietà e l’affetto ai suoi cari, non solo da parte dell’Amministrazione comunale, ma di tutta la comunità ternana. Abbraccio personalmente la mamma, signora Antonella, i fratelli e tutta la famiglia di Alessandro, un bravo e dinamico ragazzo della nostra città. Un giovane di Terni che, nonostante lavorasse fuori, era rimasto fortemente attaccato alla sua famiglia e alla propria terra. Un ragazzo con tanta voglia di fare, di viaggiare, con competenze e conoscenze”.
La mamma di Alessandro nelle ultime ore ha voluto esprimere la sua fiducia nella giustizia. Sulla tragedia di Rigopiano è stata infatti aperta un’inchiesta dalla procura della Repubblica di Pescara con quattro filoni d’indagine e 23 indagati. Le indagini riguardano i ritardi nell’attivazione dei soccorsi, con la telefonata di allarme che era stata bollata come un falso allarme, e le criticità nella gestione dell’emergenza neve già in corso, che avrebbe dovuto portare chi di competenza a chiudere la strada per il Rigopiano ed evacuare l’hotel già nei giorni precedenti. Poi c’è proprio il capitolo della costruzione della struttura, in un’area a vincolo idrogeologico, sottovalutando il pericolo di valanghe.