Sono quasi 8 mila gli studenti umbri che, già da quest’anno scolastico, cominceranno ad affacciarsi “in azienda”, grazie all’entrata in vigore dell’alternanza scuola-lavoro prevista dalla recente riforma ministeriale della Scuola. Un esercito di 7.774 giovani (di cui 3.886 dagli Istituti Professionali e Tecnici e 3.888 dai Licei, stando ai dati di giugno 2015 dell’Ufficio Scolastico Regionale), che inizieranno a prendere dimestichezza con il mondo del lavoro in prima persona. Un numero importante, destinato a crescere nei prossimi anni: quando la riforma entrerà a regime, nell’anno scolastico 2017/2018, saranno ben 24 mila gli studenti delle classi terze, quarte e quinte coinvolti.
“Una grande responsabilità per noi imprenditori”, per dirla con le parole di Renato Cesca, Presidente di CNA Umbria, intervenuto martedì 6 ottobre a Foligno in occasione della chiusura del progetto europeo Go&Learnet, promosso in Umbria dalla Regione con CNA, Ecipa e Consorzio Futuro, che proprio in vista di questa importante novità ha “formato” in azienda 60 professori umbri. “Ci siamo lamentati per anni che dalla scuola uscissero studenti impreparati – prosegue Cesca – perché gli Istituti non hanno le risorse economiche e tecnologiche per una formazione adeguata alle sfide del mercato. Ora abbiamo la possibilità di superare questo problema”. Un’occasione da cogliere valorizzando il lavoro di professori e tutor di azienda: i primi, in particolar modo, si sono formati nell’ambito del progetto biennale Go&Learnet attraverso seminari di specializzazione dedicati alle innovazioni di prodotto, di progetto e di gestione. Per migliorare il funzionamento della triangolazione scuola-formazione-lavoro, con le agenzie di formazione sempre più soggetti cardine e facilitatori del rapporto tra scuola e impresa.
“Un progetto che come Regione Umbria – ha spiegato nella stessa occasione Fabio Paparelli, Assessore regionale alla lavoro e formazione – consideriamo tra le esperienze più avanzate in questo nuovo approccio, che mira a ripensare il sistema della formazione per elevare la qualità dell’offerta formativa e dell’orientamento, perché siano sempre più in linea con le esigenze del mercato del lavoro. Un progetto che si focalizza sulle modalità formative coinvolgendo i formatori, i docenti, gli orientatori e i dirigenti, ad un confronto concreto, oggettivo con quelle che sono le realtà economiche del nostro territorio. Le imprese, dunque, diventano il luogo di mediazione tra gli approcci teorico-pratici dei formatori e quelli operativi e strategici degli imprenditori”.