Riforma Fiscale, cedolare secca su affitti abitazione

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Redazione

Riforma Fiscale, cedolare secca su affitti abitazione

Mar, 17/05/2022 - 09:03

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In sede di approvazione definitiva della legge delega, salvaguardato il regime cedolare secca per i contratti di locazione a uso abitativo

L’accordo che si sta delineando all’interno della maggioranza di Governo in merito all’approvazione della Legge Delega sulla riforma fiscale sembra, a oggi, contenere aspetti positivi per i proprietari immobiliari”. Così Giacomo Iucci, segretario provinciale di Perugia dell’Associazione sindacale piccoli proprietari immobiliari. “Se tale accordo sarà confermato e rispettato – ha proseguito Iucci –, in sede di approvazione definitiva della legge delega, risulta salvaguardato il regime della cedolare secca per i contratti di locazione a uso abitativo, lasciando inalterate le due aliquote oggi vigenti: 10% per i contratti a canone concordato; 21% per quelli liberi. Come è noto il testo della legge delega presentato dal Governo lasciava intravedere più di un dubbio, riportato ampiamente anche dagli organi di stampa, rispetto all’eventuale assimilazione degli affitti alle altre rendite da capitale, con un trascinamento in alto delle aliquote fiscali che avrebbero attenuato le agevolazioni previste per i canoni concordati. Tale decisione salvaguarda l’attuale situazione agevolativa che rappresenta l’unico strumento di politica abitativa volto a calmierare i canoni di locazione”.

Auspichiamo inoltre che il Governo, in questa fase di maggiore attenzione sugli affitti – ha proseguito il segretario Iucci –, possa riconsiderare la possibilità di estensione della cedolare secca ai contratti commerciali, applicata per il solo anno 2019, che risulta indispensabile per contrastare le difficoltà in cui versa attualmente l’intero settore commerciale. L’altro aspetto positivo riguarda la riformulazione dell’articolo sulla riforma del Catasto volto a considerare che solo l’effettiva redditività può determinarne il valore reale degli immobili, cancellando il principio di prevalenza patrimoniale, senza comunque rinunciare alla riforma del catasto focalizzata principalmente all’emersione degli immobili oggi non ancora accatastati e ribadendo il fatto che non ci saranno aumenti in ragione del riordino catastale. Tali modifiche, attualmente al vaglio della Commissione Finanze della Camera, ci auguriamo che vengano tradotte in testi chiari nel corso dell’iter parlamentare”.

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