“Il sillogismo grande banca-grande credito non sembra aver funzionato. Gli artigiani e i piccoli imprenditori non registrano miglioramenti nell’accesso al credito con gli istituti di grandi dimensioni. Al contrario, il localismo bancario ha contribuito allo sviluppo del nostro sistema produttivo rappresentato per il 95% da piccole imprese. È il modello di sviluppo fatto di intreccio dell’economia con il territorio, idoneo a reggere la sfida dell’economia globale. Per questo la Confartigianato è contraria alle ipotesi di riforma delle banche popolari all’attenzione del Governo”.
“E’ questa, secondo il Segretario di Confartigianato Imprese Perugia, la posizione della Confederazione, il quale precisa che “il modello dell’economia globalizzata va coniugato con i sistemi di economie locali che hanno fatto la storia e il successo del made in Italy. Proprio le banche popolari e le Banche di Credito Cooperativo sono state e devono continuare ad essere protagoniste di questo successo perché, anche grazie alla loro struttura societaria, sono attente e rispettose delle esigenze delle piccole imprese radicate nel territorio”.
“Ci auguriamo – conclude Gauzzi – che le banche popolari e le Banche di Credito Cooperativo non siano messe nelle condizioni di perdere lo stretto rapporto con il territorio e con il tessuto economico dei nostri territori, caratteristica che è stata il motore della crescita di questa tipologia di istituti di credito e delle piccole e medie imprese”.