Rifiuti, situazione drammatica nel Perugino | Inceneritore Terni, M5s trionfante ma Nevi lo sbugiarda - Tuttoggi.info

Rifiuti, situazione drammatica nel Perugino | Inceneritore Terni, M5s trionfante ma Nevi lo sbugiarda

Redazione

Rifiuti, situazione drammatica nel Perugino | Inceneritore Terni, M5s trionfante ma Nevi lo sbugiarda

Verso l'accordo per conferire rifiuti ad Ascoli Piceno, a Perugia impianti fermi o in crisi | Su Terni scontro politico tra Liberati e Nevi
Mar, 21/11/2017 - 10:49

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Situazione estramamente critica per lo smaltimento dei rifiuti nel Perugino – ed è una cosa risaputa – mentre nel Ternano la situazione sembra migliore, con scelte politiche e tecniche però finite nel mirino per quanto riguarda l’inceneritore di Terni e la discarica di Orvieto. Ieri in Seconda commissione regionale è andata in scena una nuova audizione dei protagonisti della gestione dei rifiuti, dopo gli incontri già effettuati nelle ultime settimane.

Le audizioni si sono incentrate soprattutto su: Piano rifiuti e Piano d’ambito, futuro delle discariche, tempistiche e prospettive per la chiusura del ciclo, percorsi di partecipazione da attivare e situazione impiantistica regionale in riferimento ai siti di Borgogiglione, Pietramelina, Ponte Rio e Orvieto.

Durante i lavori numerose sono state le sollecitazioni dei commissari presenti ai lavori: Eros Brega (presidente) ha rimarcato la necessità di una rapida redazione e approvazione del Piano d’Ambito, in modo da consentire ai gestori di pianificare investimenti e di meglio organizzare il servizio che svolgono. Andrea Liberati (M5S) si è concentrato sul futuro di Pietramelina, i rapporti tra Gesenu e Regione, la chiusura dell’inceneritore di Terni e l’ampliamento della discarica di Orvieto, il rispetto dei contratti di servizio e la produzione del css. Raffaele Nevi (FI) ha chiesto chiarimenti sulla eventuale previsione della chiusura dell’inceneritore di Terni e sul ritiro della richiesta di ampliare i materiali da bruciare; sulla costruzione di un sito per la produzione di css a Orvieto, sulle tariffe per il conferimento in discarica e sulla disponibilità delle società ad investire negli impianti, sul rapporto tra Piano d’Ambito e nuovo Piano rifiuti. Valerio Mancini (Lega) ha posto la questione dei risultati raggiunti dai gestori in termini di raccolta differenziata e di tariffe, dell’esigenza di un nuovo Piano rifiuti e dei costi dei conferimenti nelle diverse discariche, della verifica col georadar nella discarica di Orvieto prima di un suo ampliamento.

L’attività dell’Auri, rifiuti verso Ascoli Piceno

Cristian BETTI (presidente Auri) ha illustrato il percorso che l’Autorità sta seguendo. Entro i primi mesi dell’anno nuovo verrà redatto il Piano preliminare, a cui stanno lavorando la società Oikos e Roberto Cavallo della cooperativa Erica. Approvato il preliminare (dai cui contenuti dipenderà anche l’eventuale richiesta di una revisione del Piano regionale dei rifiuti) si passerà al Piano d’ambito, che potrebbe essere stilato entro il 2018. I tempi indicati sarebbero “difficilmente comprimibili” e necessari per la redazione del documento, la fase partecipativa, l’approvazione e la valutazione ambientale strategica. Nel Piano verrà prevista una modalità omogenea di calcolo delle percentuali di raccolta differenziata ed anche modalità di raccolta che puntino più sulla percentuale di quanto effettivamente recuperato. Per quanto riguarda le discariche, l’obiettivo dell’Auri è di passare da 230 a meno di 100mila tonnellate di conferimenti annui.

Nelle recenti fasi di crisi, ha spiegato Betti, sono stati utilizzati i siti di Belladanza, Casone e Umbertide mentre è in fase di attivazione il rapporto con le Marche per portare rifiuti verso Ascoli Piceno. La produzione del combustibile solido secondario (css) è argomento di discussione ma la previsione dell’impianto a Maratta risalgono al vecchio Piano. Infine, sui contratti di servizio, è stato avviato un controllo sull’attuazione e si prevede l’impiego di un tecnico per verificarne il rispetto.

Le criticità evidenziate dai gestori

Gesenu, siti chiusi e riifuti in Emilia e Abruzo –  Luciano PIACENTI (Gesenu) ha evidenziato le difficoltà impiantistiche affrontate dalla società. A Pietramelina la discarica è esaurita e il suo impianto di compostaggio ha avuto una serie di problemi ed è fermo dal dicembre 2016 ma dovrebbe riaprire a breve, rispettando le prescrizioni della Regione Umbria, che pure ne limiteranno fortemente le capacità in termini di tonnellate di rifiuti trattati. L’impianto di Borgogiglione, utilizzato per la stabilizzazione della frazione organica dei rifiuti urbani (Forsu), era sperimentale e, dopo un lungo blocco legato a nuovi parametri ambientali successivamente rivisti, ne è stata disposta la chiusura. I rifiuti sono stati quindi inviati in Emilia Romagna e in Abruzzo, con costi anticipati dai gestori umbri. L’impianto di Ponte Rio è in corso di adeguamento alle migliori tecnologie disponibili e si prevede la costruzione di un centro di produzione di css.

I tempi indicati dall’Auri per la pianificazioni degli interventi, è stato rilevato, sono lunghi mentre i gestori devono smaltire rifiuti ogni giorno e le tempistiche per far entrare in funzione eventuali nuovi impianti si aggirano sui 2 – 3 anni. È stata manifestata la disponibilità a nuovi investimenti: esiste un progetto per un impianto da 70mila tonnellate di frazione umida ed uno per il rifacimento di Ponte Rio, il cui esterno seguirà il progetto dell’istituto italiano di design. Senza la pianificazione regionale sarebbe però di difficile prevedere interventi infrastrutturali.

Borgogiglione, no a nuovi impianti per rischio sismico – Alessia DORILLO (Tsa) ha ricostruito la vicenda di Borgogiglione spiegando che nel periodo 2014/2016 è stato sperimentato il bioreattore, con risultati non abbastanza positivi. Il conferimento di frazione organica da rifiuti è stata interrotta a settembre mentre nel sito non sarebbe possibile realizzare altri impianti a causa di problematiche legate alla “stabilità dinamica della discarica rispetto ad un evento sismico”. La discarica di Borgogiglione sarebbe in perdita economica da 3 anni a causa di un costo di smaltimento sottostimato rispetto alle tariffe di mercato. Per agevolare il riciclo dell’organico sono stati consegnati 26mila composter domestici ma gli utenti non ne farebbero un utilizzo corretto e quindi dovrà essere prevista una apposita campagna di comunicazione.

Ponte Rio, impossibile smaltire frazione organica – Mauro DELLA VALLE (Gest) ha sottolineato che dall’inizio del nuovo anno il sito di Ponte Rio non sarà in grado di garantire lo smaltimento della forsu, che fino ad oggi è stata conferita nella discarica di Belladanza e fuori regione a spese della società di gestione, che però inizierebbero ad avere problemi di cassa, anche a causa del blocco di alcuni milioni di euro dei conti correnti e della sospensione delle attività legati all’inchiesta della magistratura. La società sta puntando sul compostaggio domestico consegnando composter ai cittadini ma la risposta dell’utenza non sarebbe quella attesa.

Acea, tra attività dell’inceneritore e discarica di Orvieto –  Marco PALAZZESI e Roberto PIERMATTI (Acea) hanno spiegato che nella provincia di Terni non ci sono criticità immediate, anche se i tempi per il Piano d’Ambito risulterebbero effettivamente lunghi e non offrirebbero le certezze necessarie a nuovi investimenti. Il sito di Orvieto ospita una discarica che ha ancora una limitata capacità ma potrebbe essere ampliata di 390mila metri cubi. La società starebbe ultimando la costruzione di un impianto per il trattamento del compost (dal recupero dell’umido viene ottenuta anche energia elettrica) e sarebbe disponibile anche a realizzare nuovi impianti di recupero dei materiali. Rispetto al termovalorizzatore di Terni, ad oggi autorizzato solo per lo scarto delle cartiere di quasi tutta Italia, è stata confermata la richiesta alla Regione di bruciare gli scarti della raccolta differenziata con l’impegno a ridurre, nell’ambito delle misure relative al riconoscimento dell’area di crisi complessa, le emissioni in atmosfera.

Liberati (M5s) plaude ad Acea, “verso superamento di inceneritore e discarica”

“E’ anche un successo del Movimento 5 stelle il fatto che la multiutility Acea abbia oggi ribadito massima attenzione alla nostra regione”: lo sottolinea il consigliere regionale del Movimento 5 stelle Andrea Liberati dopo che per la prima volta l’azienda si è presentata in Commissione a Palazzo Cesaroni per l’audizione. “Acea – spiega Liberati – è gruppo internazionale il cui azionista di maggioranza è il Comune di Roma oggi diretto da Virginia Raggi, gestore di rilevanti e molteplici attività anche in Umbria: i delegati dell’impresa, sottoposti alle domande dei consiglieri regionali, hanno risposto con parole chiare in II Commissione regionale, confermando l’impegno a investire da noi a tutto campo, con forza, in modo innovativo, mettendo in atto le più sostenibili pratiche ambientali nella gestione dei rifiuti. Rispetto all’impattante impianto di incenerimento di Terni, voluto a suo tempo da gran parte di sinistra e destra, si parla per la prima volta del suo possibile definitivo superamento, come prefigurato dal M5S sin dall’agosto 2016. Un percorso burocratico non certo facile, viste pure le lentezze nella programmazione e nell’attuazione dei Piani da parte di Auri e Regione; un percorso nondimeno sicuramente realizzabile nel medio termine”.

“E’ evidente – continua – che ci troviamo in un interregno, a cavallo tra passato e futuro, ma la linea è tratteggiata: Acea ha infatti espresso la volontà di avviare nuovi iter amministrativi per attuare anche in Umbria le politiche ambientali più avanzate, a maggior ragione considerando le criticità di alcuni territori. Partendo subito, considerando la durata di simili procedimenti, sarebbe pure possibile anticipare il 2024, data di scadenza delle autorizzazioni all’incenerimento, con la possibilità di investire risorse significative su Terni quale futura fabbrica dei materiali e, dunque, sviluppando una virtuosa filiera del recupero, con posti di lavoro qualificati: in questa direzione va intesa la partecipazione di Acea alla manifestazione di interesse per l’Area di crisi complessa Terni – Narni, emersa nel corso dell’audizione. C’è dunque un serio impegno a promuovere pratiche diverse dal passato, andando finalmente oltre la situazione esistente anche ben prima del 2024”.

“Quanto alla discarica di Orvieto, lascito di una ben diversa stagione – aggiunge Liberati –, Acea si impegna a non richiedere pro futuro ulteriori ampliamenti oltre quelli richiesti dalla Regione, tornando ad ascoltare attentamente il territorio e, dunque, investendo parimenti in loco nel quadro dell’economia circolare e per il massimo recupero di materia, unica possibile via per conseguire, da una parte, risultati onorevoli sul piano della responsabilità sociale e ambientale; dall’altra, contribuendo a migliorare fortemente l’immagine dell’Umbria e della città della Rupe”.

Ma Nevi lo sbugiarda: “Acea non vuole chiudere l’inceneritore”

Il grillino Andrea Liberati è stato completamente spiazzato dalle dichiarazioni dei tecnici di Acea che, sulla base delle domande poste dal sottoscritto, hanno chiaramente detto di non avere intenzione di ritirare la richiesta di bruciare rifiuti urbani al posto del pulper di cartiera e che Acea non ha minimamente deciso di chiudere l’inceneritore di Terni”. Lo rileva il capogruppo di Forza Italia, Raffaele Nevi. Il quale evidenzia che “le profezie di Liberati, affidate ad interventi stampa, da lui stesso fatti nel mese di aprile scorso circa un imminente ritiro da parte di Acea della richiesta di bruciare rifiuti e addirittura della chiusura del termovalorizzatore di Terni, sono da considerare, ad oggi, promesse non mantenute e di cui dovrà rispondere pubblicamente il Movimento Cinque Stelle: stamani forse hanno compreso che un conto sono le chiacchiere e un conto i fatti. Qui c’è tutto il fallimento di un movimento che fonda la sua esistenza su proposte che spesso si dimostrano irrealizzabili. E’ inutile – conclude – che Liberati tenti, con il suo comunicato mandato in fretta e furia, di confondere la realtà e continuare a prendere in giro i cittadini ternani”.

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