Dimostrare che la politica, quella partecipata, non è poi così lontana dalle esigenze e dai sentimenti della popolazione e degli elettori. Affrontare la crisi economica con sacrifici da parte di tutti. Non è un messaggio anti “casta”, come abbiamo imparato a conoscerla grazie ai libri di Gian Antonio Stella, ma una proposta di legge, che arriva sul banco della Commissione Affari Costituzionali, per idea dell'Onorevole Giampiero Giulietti, ex sindaco di Umbertide, con la collaborazione ed il sostegno di alcuni parlamentari del Partito Democratico. Si tratta di una proposta “finalizzata ad adeguare alla media europea il trattamento economico dei titolari di cariche di rappresentanza politica e di governo nazionali e locali”. L'idea non riguarda infatti solo coloro i quali siedono su scranni istituzionali, ma anche chi amministra e gestisce aziende pubbliche. E' quanto si legge anche sulla pagina Facebook dell'onorevole Giulietti, che in un suo status così si esprime: “Il nostro Paese sta vivendo una profonda crisi economica per far fronte alla quale i gruppi dirigenti, in ogni loro articolazione, chiedono sacrifici, austerità, rigore nei conti pubblici e riduzione della spesa e del debito. Inoltre la crisi economica è accompagnata da una crisi politica e della rappresentanza che fa percepire agli occhi dei cittadini chi occupa cariche di vertice e istituzionali come un soggetto privilegiato. E' in questo contesto che appare necessario dare segnali chiari ed esempi limpidi, intervenendo sulla sproporzione che esiste tra le retribuzioni percepite dalle varie cariche istituzionali elettive nazionali, regionali, provinciali e comunali in Italia e la retribuzione media percepita a livello europeo per incarichi equivalenti. Una sperequazione a cui deve essere posto rimedio, anche per rispetto verso i sacrifici economici chiesti ai cittadini, con una legge che introduca l'adeguamento alla media europea delle indennità di chi ricopre cariche politiche. Un'iniziativa che prevede che tutti coloro che ricoprono cariche di rappresentanza politica e di governo (parlamentari, ministri, presidenti di regione e di provincia, sindaci, consiglieri e assessori comunali, provinciali e regionali, funzionari nominati nelle aziende a partecipazione pubblica) non possono percepire stipendi, emolumenti o indennità superiori alla media europea, definendo quindi un atto di indirizzo capace di generare nelle generazioni future una rinnovata fiducia nelle pubbliche istituzioni”.
I tagli – “Si tratta, in soldoni – ci dice al telefono in un'intervista l'onorevole Giulietti – di una riduzione del 30% degli stipendi di chi occupa cariche politiche. La Commissione non ha ancora avviato l'iter di legge per il progetto, essendo stato presentato ad aprile. Credo che l'iter terminerà comunque entro la fine dell'anno, in sede alla stessa Commissione. Il senso è quello di dare una scossa su un argomento che è di grande attualità e sta molto nella sensibilità dei cittadini, ma è anche nello stesso tempo un'occasione per ribadire che quando c'è un momento di grande difficoltà economica come quella in cui viviamo è evidente che la politica, a tutti i livelli, deve saper dare un buon esempio dal punto di vista della sobrietà e dell'attenzione ai bisogni”.
“Nun te regghe più” – E' questa un'iniziativa partecipata, che spunta dal basso: “c'è stata già una raccolta di firme – ci precisa Giulietti – da parte di un comitato spontaneo di cittadini, che si chiama “Nun te regghe più”. Sono 120 mila le adesioni raccolte fin'ora. E' una proposta di legge che non pretende di essere esaustiva, nè non perfettibile. Intanto è una proposta su cui si intende discutere”.
Crisi di governo? – Giulietti si ritiene comunque preoccupato per quanto sta accadendo in questi giorni tra Montecitorio e Palazzo Chigi, a seguito della sentenza della Corte di Cassazione sul processo Mediaset. “A me non sfugge la complessità del momento, nè quanto per il Pd il momento sia complicato. Siamo di fronte a prese di posizione eccessive sulla magistratura, contro gli organi dello stato da parte di alcuni esponenti del PdL. Questo è un governo che è chiamato a fare delle riforme sociali ed economiche che servono al paese. Io mi auguro e spero che questo governo riesca ad operare e a portare a termine la missione che si è posto dall'inizio perchè a nessuno di noi sfugge che si tratta di un governo di emergenza, che governare con il PdL è francamente complicato anche alla luce di questo quadro che si è presentato, che tra l'altro già si conosceva al momento della formazione del governo. Il governo, però, va bene se fa le cose per le quali è nato”.
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Alessia Chiriatti
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