Valnerina

Ricostruzione privata a rilento, in Umbria accolte meno della metà delle domande

Qualcosa si è mosso negli ultimi mesi, ma i dati al 31 dicembre 2019 mostrano che la ricostruzione post sisma in Umbria va ancora a rilento.

Su 10.501 schede Aedes redatte sono state appena 1.779 le domande presentate per la ricostruzione e di queste ne sono state accolte meno della metà: 757. Ma ci sono anche 1.445 immobili che, dopo essere stati dichiarati “non utilizzabili” con le schede Fast, non sono stati oggetto di scheda Aedes da parte dei professionisti privati.

Questo è il quadro della ricostruzione in Umbria che fornisce oggi il commissario straordinario alla ricostruzione (prorogato ma in odore di rimozione) Piero Farabollini.

Farabollini: “Proroghe sbloccheranno le 10mila schede Fast ancora nel limbo”

Le maglie della rete che ha ingabbiato la ricostruzione – sottolinea Farabollini – cominciano ad allentarsi grazie al lavoro costante e puntuale fatto nell’ultimo anno dal Commissario in totale collaborazione con Governo, Parlamento e territori. In settimana pubblicheremo il dettaglio dei dati dove, per la privata e le scuole ordinanza 14, è evidente che, al di là di fake news e strumentalizzazioni, abbiamo più che smosso le acque dimostrando che siamo sulla strada giusta”.

Le proroghe contenute nell’ultimo decreto sisma che consentono ai professionisti di presentare unitamente al progetto la scheda periziata dovrebbero definire una volta per tutte la stima del danno Privata sbloccando le circa 10.000 schede Fast ancora nel limbo (7.000 solo nelle Marche, ndr)”. aggiunge Farabollini. “Stiamo lavorando congiuntamente con la Rete Professione Tecnici e gli Uffici Speciali della Ricostruzione delle 4 Regioni per concordare procedure condivise ed organiche sia per l’attuazione dell’art.12 bis ai sensi dell’ultimo decreto sisma, che peraltro ha offerto anche lo strumento dell’autocertificazione, sia per verificare percorsi utili per snellire le istruttorie.

“A rilento ricostruzione pubblica in capo a Comuni e Regioni”

Resta il nodo delle seconde case e della ricostruzione pubblica di competenza dei Comuni e delle Regioni che è ancora molto lontana dall’aver aperto i cantieri”. Quella del commissario è la presa d’atto conseguente ai dati forniti da Abruzzo, Marche, Umbria e Lazio (questi ultimi in corso di aggiornamento) sono 184 i progetti esecutivi ultimati su 1079 interventi previsti dalle ordinanze 23 e32, 33, 37 e 56. Non tutti hanno i lavori in esecuzione: ne risultano cantierati solo 156, pari al 14,5% della previsione di intervento totale. Per oltre il 60 % degli interventi (650) deve ancora essere avviata la procedura di gara per l’affidamento della progettazione.

“Emerge chiaramente che i Comuni non sono adeguatamente organizzati per gestire le attuali procedure e non solo per la quantità del personale a disposizione, ma soprattutto per la sua tipologia ed il know-how” conclude Farabollini. “Continueremo a lavorare, di concerto con tutti gli attori della ricostruzione, perché percorsi e procedure siano il più possibile facilitati”.

I dati sulla ricostruzione privata Umbria

Sono 11.907 le potenziali richieste di contributo in Umbria per gli immobili danneggiati dal sisma del 2016 (tra cui appunto quelli con scheda Fast ma non Aedes) . Tra le schede Aedes redatte, risultano 4.856 immobili con danno lieve e 5.654 immobili con danno grave.

Per quanto riguarda la ricostruzione privata, al 31 dicembre 2019 in Umbria sono state 1.779 le richieste di contributo presentate (1.449 relative alla ricostruzione leggera, 330 a quella pesante). Di queste è stato emesso un decreto per 843 (759 danni lievi, 84 danni gravi) con 757 domande accolte e 86 respinte. Altre 936 pratiche sono in lavorazione: il 37% presso l’Usr, il 35% in capo al Comune e il 28% in capo al professionista. A marzo le domande presentate erano state 1.360 mentre a settembre 1.547.

Delle quasi 1800 richieste di contributo presentate, 1.338 sono relative all’area del cratere (Spoleto e i 14 comuni della Valnerina), di cui 1.100 per danni lievi e 228 per danni gravi). In questo caso ne sono state decretate 689, di cui 638 accolte.

La ricostruzione pubblica

Per quanto riguarda le scuole, sono 3 gli interventi completati con l’ordinanza 14 del 2017 (le scuole di Bastardo, Foligno e Perugia), con il commissario che indica come “rinunce” il polo scolastico di Spoleto definanziato ed oggetto di ricorso al Tar. Sono 15 su 19 previsti, invece, i cantieri avviati relativi all’ordinanza 33 del 2017, di cui 2 in fase avanzata con il progetto esecutivo completato.

Per quanto riguarda le chiese, risultano avviati 18 (su 19) interventi relativi all’ordinanza 27 e 12 (su 13) in merito all’ordinanza 32. In entrambi i casi, i lavori sono in corso per tutte e 30 le chiese.

Più indietro le altre opere pubbliche. Tra ordinanza 37 e ordinanza 56 sono previsti 144 interventi, ma ne sono stati avviati 51, con solo 4 che vedono effettivamente i lavori in esecuzione.

I danni fuori dal cratere

In Umbria si registrano danni in 75 Comuni su 92, dunque oltre che sui 15 del cratere anche su altri 60. Extra cratere le potenziali richieste di contributo sono 3.852 ma ne sono state presentate al 31 dicembre solo 441, di cui 119 accolte.

I Comuni con più immobili danneggiati sono: Foligno (107), Spello (35), Gubbio (22), Montefalco (21) e Todi (20). Danni poi a Marsciano e Gualdo Cattaneo (entrambi 19 immobili), Trevi (17), Bevagna e Terni (14), Gualdo Tadino (13), Campello sul Clitunno (12), Narni (11), Amelia, Cannara e Montecastrilli (8), Castel Ritaldi e Deruta (7), Assisi, Bastia Umbra, Collazzone e Fossato di Vico (6), Fratta Todina, Massa Martana e San Venanzo (5), Acquasparta, Avigliano Umbro, Giano, Nocera e Perugia (4), Monte Castello di Vibio e Valfabbrica (3), Otricoli e Valtopina (2), Alviano, Baschi, Bettona, Calvi, Giove, Panicale, Passignano, Piegaro, Scheggia e Pascelupo, Sigillo (1).

Cliccando qui è possibile consultare il report del commissario straordinario alla ricostruzione relativo alle Regioni Umbria, Marche, Lazio e Abruzzo.