Via libera della Giunta comunale di Perugia alla ricapitalizzazione di Sase. Su proposta dell’assessore al bilancio, è stato approvato l’atto relativo all’esercizio del diritto di opzione da parte dell’Ente ai fini della ricapitalizzazione della società Sase Spa, incaricata della gestione dell’aeroporto internazionale dell’Umbria “San Francesco d’Assisi”.
La palla ora passa in mano al consiglio comunale, ma prima ovviamente servirà l’esame nella competente commissione consiliare.
L’Amministrazione comunale ha spiegato che l’operazione di ricapitalizzazione di Sase appare “necessaria trattandosi di un servizio di interesse economico generale e quindi di pubblico interesse, che fornisce prestazioni considerate necessarie, dirette cioè a realizzare anche ‘fini sociali’, nei confronti di una indifferenziata generalità di cittadini”.
“Peraltro l’aeroporto – viene spiegato dal Comune – contribuisce in maniera sostanziale ai piani regionali di promozione turistica e di accesso a nuovi mercati dell’incoming; inoltre lo scalo, unico nella regione e tra quelli inseriti nel Piano Nazionale degli Aeroporti, contribuisce a colmare un gap di mobilità da e per l’intera Regione Umbria.
Tutta l’operazione poi è coerente con la delibera adottata nel dicembre 2020 dal Consiglio comunale con cui si è deciso di mantenere la partecipazione del Comune nella Sase, considerato il rilievo strategico che ricopre nell’ambito del turismo e del trasporto pubblico.
Nell prospettive future, inoltre, alla luce del piano industriale 2020-2024, si punta a raggiungere risultati di crescita dello scalo aereo con sviluppo del traffico, incremento dei ricavi non aviatori, miglioramento dell’accessibilità e delle politiche di sostenibilità del territorio”.
La ricapitalizzazione di Sase si è resa necessaria alla luce dell’approvazione da parte dell’Assemblea straordinaria del bilancio di esercizio 2020, da cui è emersa una perdita di circa 1,6 milioni, con conseguente necessità di utilizzare l’intero capitale sociale (1,1 milioni) a parziale abbattimento delle perdite, l’annullamento di tutte le azioni emesse, la ricostituzione del capitale sociale ed infine l’obbligo di rimborso delle residue perdite (pari a circa 407mila euro) in proporzione alle azioni sottoscritte da ciascun socio.
La quota spettante al Comune di Perugia, che ha scelto di esercitare il diritto di opzione in scadenza il prossimo 31 ottobre, è pari a complessivi 99mila euro circa, di cui 73mila per acquisto quote di ricapitalizzazione (corrispondente ad una partecipazione alla Sase del 6,25%) ed euro 25mila circa per copertura delle perdite di esercizio.
La ragione delle perdite – sostiene il Comune di Perugia – si deve sostanzialmente alle restrizioni connesse al contenimento della pandemia. Ed infatti l’aeroporto dell’Umbria, come altre strutture “minori” italiane, è stato soggetto alla forzata chiusura da marzo a giugno 2020 disposta dal ministero delle Infrastrutture e Trasporti, con provvedimenti del 12 marzo 2020 e 12 aprile 2020. Dopo la ripresa estiva, la funzionalità del San Francesco ha subito un nuovo stop, da agosto 2020, a causa dell’obbligo di adozione di coefficienti molto bassi di riempimento degli aeromobili. Per comprendere il quadro generale è sufficiente soffermarsi sui dati che riferiscono di un calo di passeggeri nel 2020 del 64,75% rispetto al 2019.