Il Consiglio comunale di Città di Castello si è espresso all’unanimità per la “riattivazione della sezione distaccata cittadina del Tribunale di Perugia”.
L’assemblea ha approvato con il voto favorevole di tutti i presenti (PD, PSI, Lista Civica Secondi Sindaco, Castello Cambia, Gruppo Misto-Azione, Lega, FI, Lista Civica Marinelli Sindaco, FDI, Castello Civica) la mozione a firma di Valerio Mancini (Lega), Tommaso Campagni (FI), Elda Rossi e Riccardo Leveque (FDI).
Nel ricordare come l’iniziativa “faccia seguito alla lettera congiunta dei sindaci delle città dell’Umbria penalizzate dall’attuazione del decreto legislativo 155/2012 dell’allora governo Monti”, Mancini ha sostenuto la necessità di “rilanciare una grande battaglia politica unitaria per la dignità di questo territorio”, segnalando come “Città di Castello, con il suo comprensorio fortemente produttivo, è stata la realtà più svantaggiata dal provvedimento che ha tagliato le sedi distaccate dei tribunali”.
Ricordando come il decreto legislativo 155/2012 abbia determinato la soppressione in Umbria del Tribunale e della Procura della Repubblica di Orvieto, insieme alle sezioni distaccate del Tribunale di Perugia di Assisi, Città di Castello, Foligno, Gubbio e Todi, il capogruppo Lega ha sottolineato che “la chiusura degli uffici giudiziari di prossimità ha fortemente penalizzato cittadini e imprese, sempre più in difficoltà per l’accesso ai servizi della Giustizia, non solo per questioni geografiche. A distanza di oltre 10 anni è chiaro che le difficoltà di raggiungere gli uffici giudiziari da parte dell’utenza costituiscano giuste ragioni per una revisione del sistema organizzativo delineato nel dl 155/2012”.
“Si deve alle amministrazioni di Sinistra se ancora in questa città c’è il giudice di Pace, perché questo presidio è sostenuto dalle casse pubbliche del Comune di Città di Castello – ha riconosciuto Mancini – Il giudice di Pace rappresenta il primo scalino di un’amministrazione della giustizia vicina al cittadino e c’è bisogno di uno sforzo unanime per ottenere anche il ripristino della sede distaccata del Tribunale”.
D’accordo con la mozione si è detta Maria Grazia Giorgi (PD) ricordando come il decreto legislativo 155/2021 abbia portato alla soppressione a livello nazionale di 31 tribunali, 31 procure e ben 220 sezioni di staccate di tribunale, con l’idea di migliorare l’efficienza del sistema giudiziario. “Questo però è stato deleterio, perché qualsiasi istanza o necessità dei nostri concittadini impone loro di dover andare a Perugia e ad essere colpiti sono i più fragili”, ha spiegato Giorgi.
Lo stesso Gatticchi ha definito la riorganizzazione del 2012 un “macroscopico errore” che ha creato disservizi evidenti per i cittadini. L’approvazione della mozione è stata accolta favorevolmente anche da Emanuela Arcaleni (Castello Cambia), che ha evidenziato “la perdita del tribunale e del corso universitario di Villa Montesca come due gravi colpi per la vitalità della città“.
Il sindaco Luca Secondi ha preso la parola per chiarire che, “a seguito della mozione precedente, il Comune si è mosso sia nei confronti dei livelli parlamentari di riferimento, sia della Regione, perché la possibilità di aprire una serie distaccata non è esclusa tout court: è possibile, ma deve essere la Regione che va a identificare un sostegno economico, fattivo e organizzativo. Ricordo che il Comune di Città di Castello, con l’ex sindaco Bacchetta e con l’attuale, ha fatto e sta facendo di tutto per mantenere il Giudice di pace, sostenendo per intero le spese economiche di sede e personale. Approvare questa mozione serve oggi a ribadire che la nostra volontà di riportare il tribunale a Città di Castello è ancora piena e forte”.