Umbria | Italia | Mondo

Riaperture non solo all’aperto: l’Umbria vuole la “clausola di flessibilità”

Riaperture, l’Umbria e altre Regioni vogliono la clausola di flessibilità rispetto alle norme nazionali. Incontro della Conferenza Stato – Regioni prima del Consiglio dei ministri in cui si stabiliranno tempi e modalità delle riaperture delle attività dopo il 26 aprile. Data in cui torneranno anche le colorazioni gialle per le regioni a bassa diffusione del Covid.

Le Regioni dove la situazione contagi è più sotto controllo, come l’Umbria, chiedono che progressivamente ci sia una flessibilità, che consenta maggiori aperture.

In particolare per quanto riguarda la ristorazione. “L’apertura dei ristoranti solo all’aperto non è adeguata alla nostra situazione in Umbria”. Anche perché, ricorda Tesei, cenare all’aperto con queste temperature è impossibile. Soprattutto dopo il primo giugno, si chiede una maggiore possibilità nelle aperture dei locali anche al chiuso, nel rispetto di rigidi protocolli.

Anche per palestre e piscine Tesei e altri governatori chiedono di rivedere i protocolli, “con gradualità”. Anche sulla base dello stato di attuazione della campagna vaccinale e della situazione dei contagi a livello locale.

Tutte le Regioni, poi, chiedono che il coprifuoco venga almeno elevato alle 23, per non far perdere, all’atto pratico, clienti a cena ai ristoratori.


Nuovo decreto anti Covid, riaperture e regole da lunedì