Nella positiva costituzione di una task force per il recupero delle opere d’arte danneggiate dal terremoto serve un confronto con il sindacato ed è importante tutelare le realtà esistenti sul territorio. È quanto sostiene in una nota la Cgil, attraverso Mario Bravi e Cristian Benedetti.
“Apprendiamo che grazie all’intervento deliberato dalla Consulta delle Fondazioni Casse di Risparmio dell’Umbria, guidate dal presidente spoletino Sergio Zinni e avvalendosi degli esperti delle Officine Pietre Dure di Firenze, – evidenziano Bravi e Benedetti – si darà vita ad una task force a Santo Chiodo di Spoleto, per mettere in sicurezza 350 opere d’arte delle 6mila ferite dal sisma nell’area della Valnerina. E la soprintendente ai Beni Culturali dell’Umbria dott.ssa Marica Mercalli, ha preso contatti in questo senso con il suo collega di Firenze. L ‘obiettivo sottolineato anche dall’assessore regionale della cultura Fernanda Cecchini è di dare vita a Spoleto, al Polo del Restauro dei Beni Culturali.
Fermo restando che come CGIL condividiamo gli obiettivi, vorremmo sottolineare che la modalità con cui li si vuole raggiungere non ci sembra secondaria e per alcuni aspetti può e deve essere arricchita. Per esempio non si può ignorare, come ci sembra faccia finora la Regione dell’Umbria, il Comune di Spoleto, la Fondazione Cassa di Risparmio e la stessa Soprintendente, che in Umbria e anche a Spoleto ci sono esperienze, aziende, professionalità di assoluta eccellenza nel campo del restauro e che è utile un confronto con chi rappresenta il lavoro.
Ci sono esperienze che vivono una condizione di difficoltà (peraltro non dipendenti da loro) e che possono dare un valido contributo alla messa in sicurezza delle 6mila opere d’arte ferite e alla Costituzione del Polo del Restauro a Spoleto. Esperienze e realtà presenti a Spoleto, a Perugia e a Gubbio. Non vorremmo essere costretti a fare l’elenco (visto che sono note a tutti) e nemmeno essere considerati autarchici o campanilisti, ma è francamente paradossale che la ricostruzione del territorio prescinda dal territorio stesso! Quindi è positivo l’utilizzo di operatori del territorio, già previsto, ma crediamo utile realizzare un ulteriore salto di qualità. In questo senso invitiamo Regione, Comune, Fondazione e Soprintendente a realizzare un incontro con il sindacato che rappresenta i lavoratori e le lavoratrici del settore. Pensiamo sia utile e anche necessario”.