Per queste elezioni regionali sono stato nei territori dell’Umbria dove ho conosciuto tante persone, ognuna con un umanità diversa. Mi è piaciuto molto soffermarmi in alcuni luoghi stupendi, su una terrazza vista lago Trasimeno a Castel Rigone, oppure seduto su una panchina godendo della maestosità del ponte delle Torri di Spoleto. In questi momenti di contemplazione ho potuto riflettere sulla bellezza, sulla nostra “grande bellezza”, sul patrimonio che in Umbria abbiamo avuto la fortuna di ereditare.
Terra di Santi, la nostra, di poeti che hanno cantato lodi in favore di un paesaggio naturale invidiato dal mondo, terra di tradizioni, rimaste sempre fondamentali, ma anche e soprattutto terra proiettata al futuro.
Terra abitata da una popolazione antichissima, probabilmente la più antica d’Italia, “gens Antiquissima Italiae” come ricordava Plinio Il Vecchio in Naturalis Historia, ed abituata a lottare contro gli invasori di qualunque genere: Annibale fu fermato a Spoleto nel 217 a.C, i Perugini lottarono nella guerra del sale nel 1540, e città umbre come Terni si opposero e resistettero nonostante decine di bombardamenti, nella seconda guerra mondiale.
Cosa c’è di più rivoluzionario del tornare a riscoprire quello che effettivamente siamo?
Quando iniziai la mia avventura nel Movimento 5 stelle cittadino, io ed il mio gruppo eravamo dei sognatori, catapultavamo in mezzo alle persone idee che facevano sgranare gli occhi ed eravamo allo “zero virgola” nel panorama politico.
Ricordo quando a Spoleto nel 2009 facevamo e cercavamo progetti di buon senso, parlavamo di assessore alle piccole opere e parlavamo di onestà. La prima vera rivoluzione però fu quella di dialogare, senza feriti, fra persone di diversa origine politica e sociale. Un liberale con un ex socialista, uno di destra con uno di sinistra.
Oggi mi chiedo cosa significa destra e sinistra se manca il buon senso? Attuare la strategia rifiuti zero è di destra o di sinistra? Parlare di reddito di cittadinanza è di destra o di sinistra ? Parlare di salvaguardia del nostro territorio è di destra o di sinistra?
L’obiettivo in fondo era e sarà quello di definire con certezza quello che oggi non lo è. Dovrà diventare scontato che chi si candida per rappresentare gli altri e vuole fare politica sia incensurato. Dovrà essere normale pensare che un soggetto “prestato alla politica” non diventi un “politico a vita”. Dovrà essere normale progettare avendo la visione del futuro e non del breve periodo, perché qui nella nostra terra agendo così i nostri figli e nipoti potranno vivere e rimanere in prosperità.
Quando la massa (cioè la maggioranza dei cittadini ) diventerà una massa critica e consapevole di ciò che abbiamo e che potremmo avere, allora la “nostra rivoluzione” sarà finita, con un cambiamento sociale e culturale non repentino, non imposto, non violento… appunto una dolce rivoluzione.
Sono un sognatore visionario? No, sta già accadendo.
Angelo Conti, candidato M5S per il Consiglio Regionale dell’Umbria.