Ore 1.50 – Sono ormai definitivi i dati in Umbria sulle preferenze espresse dagli elettori a proposito del referendum sulle trivelle. Un referendum che non ha tuttavia raggiunto il quorum del 50%+1 necessario per la sua validità, fatto che rende nulli i risultati. Nelle 1.007 sezioni scrutinate in Umbria, è il “sì” a vincere, con quasi l’83%, mentre la scelta per il “no” si ferma al 17,21%. L’ultima volta che in un referendum si è raggiunto il quorum è stato nel 2011, quando i cittadini votarono per l’acqua pubblica (in Umbria alle urne furono il 59%).
E’ comunque il “sì” ad affermarsi in tutte le regioni italiane (86,31% è al momento il dato complessivo parziale, contro il 13,69% del “no”): la percentuale più alta, quando mancano comunque ancora alcune sezioni, è quella della Basilicata, unica regione in Italia ad aver raggiunto il quorum, dove sbanca con il 96,28%, contro il 3,72% del “no”. C’è poi la Puglia (95,11% per il “sì” e 4,89% per il “no”). Il dato più alto per il “no” si registra invece in Lombardia (20,39%, contro il 79,61% del “sì”). Si attendono infine i risultati definitivi dei voti espressi dagli italiani all’estero: al momento, 50.991 (72,81%) persone hanno votato per il “sì”, contro le 19.043 (27,19%) che si sono schierate al fianco del “no”.
TUTTI I DATI, REGIONE PER REGIONE
Ore 00.30 – Nell’analisi del voto sul referendum sulle trivelle, in Umbria, con 523 sezioni scrutinate su 1.007, sono 79.400 i “sì”, pari all’82,87%, mente sono 16.415 i “no”, equivalenti al 17,13% dei voti. Al momento è il Lazio, quanto sono stati scrutinati 3.326 voti su 5.275, la regione in cui a vincere è il “no”, con 690.214 (78,56%) voti contro i 188.318 (21,44%) “sì”.
Ore 00.08 – Ecco dunque i dati definitivi umbri sul referendum sulle trivelle: in provincia di Perugia ha votato il 28,61% (erano attesi i dati da Gubbio e Fratta Todina), mentre nel ternano si sono recati alle urne il 28,23% degli aventi diritto. In Umbria in totale ha votato il 28,44%. Nella sola città di Perugia il 31,38% si è recata alle urne. La maggiore affluenza si è registrata nel comune di Lisciano Niccone (36,17%), seguito da Paciano (35,62%) e da Costacciaro (35,59%). Questi invece i dati per Terni, che nel comune capoluogo ha registrato un’affluenza del 28,23%: hanno votato di più a Castel Viscardo (32,91%), poi a Penna in Teverina (32,87%), mentre in terza posizione c’è Parrano (32,63%).
TUTTI I DATI IN PROVINCIA DI PERUGIA, COMUNE PER COMUNE
TUTTI I DATI IN PROVINCIA DI TERNI, COMUNE PER COMUNE
Il dato temporaneo complessivo in Italia è del 32,18% (7.905 comuni su 8.000). La regione con la popolazione che più si è recata al voto è la Basilicata, che con il 50,41% conferma la tendenza della giornata sul proprio territorio ed è l’unica regione italiana dove è stato raggiunto il quorum, seppur per un soffio. Poi seguono la Puglia (41,65%) e il Veneto (37,89%). Nelle performance ‘peggiori’ in termini di affluenza ci sono il Trentino Alto Adige (23,90%), la Calabria (26,74%) e la Campania (26,16%). Sempre guardando al dato complessivo italiano, i “sì” sono al momento l’83,39%, mentre i “no” il 23,7%. Attesi ancora i risultati dall’estero.
Ore 23.51 – Non c’è dunque il quorum, e dunque il referendum non passa. Il dato complessivo alla chiusura delle urne è di circa il 32,06% (mancano all’appello solo pochi comuni italiani). Sono arrivati i dati definitivi da parte di quasi tutte le sezioni elettorali umbre: è infatti terminato il conteggio delle schede utilizzate dagli elettori per esprimere il proprio voto sul referendum sulle trivelle. Nel cuore verde d’Italia ha votato il 28,50%. Nella provincia di Perugia, secondo i dati forniti dalla prefettura, hanno espresso la propria preferenza il 28,61% degli aventi diritto (gli ultimi comuni di cui mancano ancora i dati sono Gubbio e Fratta Todina), mentre nella provincia di Terni il 28,23%.
Ore 23.17 – Iniziano ad arrivare i primi dati sull’affluenza al referendum in Umbria, e per le due province di Terni e Perugia: per 24 sezioni su 92 di quelle presenti in regione, è il 26,71% degli aventi diritto al voto ad aver espresso la propria preferenza sulle trivelle. I dati parziali si distanziano di poco: 26,59% nel perugino e 26,76% nel ternano.
Ore 23.01 – Si sono chiuse le urne nei seggi dell’Umbria (1.007 in totale) per il referendum di oggi sulle trivelle. Comincia adesso il conto dei voti: sarà primariamente necessario scoprire se è stato raggiunto il quorum, dunque il 50% + 1 degli aventi diritti al voto in tutta Italia, dato che rende il referendum valido. Poi si procederà allo scrutinio. In base ai primissimi dati che giungono dal Viminale, l’affluenza complessiva in Italia è stata del 26,33%.
Ore 20.18 – Ha 104 anni Luisa Zeppitelli, e anche lei ha deciso di recarsi alle urne e votare per il referendum di oggi: lo ha fatto a Città di Castello, in base a quanto riferito dal Comune in una nota.
La signora Zappitelli è nata l’8 novembre del 1911. Si è recata alle urne anche in questa occasione come peraltro ha fatto – riferisce sempre il Comune – “ininterrottamente” dal 1946. L’anziana, accompagnata dal figlio, Dario Ercolani, si è recata questo pomeriggio al seggio numero 51 presso la scuola elementare “Rignaldello” di viale Franchetti. Dopo aver esibito il documento di riconoscimento ha preso matita e scheda e quindi ha espresso il suo voto, depositandolo poi nell’urna.
La signora Zappitelli – sempre in base a quanto riferisce il Comune – coltiva da quasi cinquant’anni un hobby particolare, di cui abbiamo parlato anche su queste colonne: alleva infatti canarini ed ha ottenuto diversi riconoscimenti in ambito nazionale.
Ore 19.55 – I dati definitivi sull’affluenza ai seggi per il referendum sulle trivelle confermano quelli parziali avuti poco dopo le 19: in Umbria fino ad adesso ha votato il 20,32%. Più alta l’affluenza nella provincia di Perugia, dove ha votato il 20,56% degli aventi diritto, mentre nel ternano si sono recati alle urne il 19,66% dei votanti. Dati che di fatto poco si discostano dall’affluenza nazionale: nel complesso in Italia ha votato il 23,48%, quando la regione che ha registrato maggiore affluenza è la Basilicata con il 33,26%, seguita dal Veneto, con il 28,61%, e dalla Puglia con il 28,46%. Guardando ancora all’Umbria, il comune del perugino che ha registrato il maggiore numero di voti è al momento Lisciano Niccone, dove ha espresso la propria preferenze il 30,6% degli aventi diritto (il dato alle 12 era dell’8,8%). A Perugia ha votato il 22,8%, pari a 27.894 elettori, mentre a Cascia è stata registrata la performance peggiore (9,7%). Nel ternano, invece, il comune che ha espresso il maggior numero di voti è Parrano (25,60%), mentre nella sola Terni ha votato il 19,40%. Maglia nera, sempre nel ternano, a Ferentillo, dove ha votato il 13,18%.
Ore 19.24 – Continua la giornata di voto per il referendum sulle trivelle, in Umbria come in tutta Italia. L’affluenza parziale dopo le 19 sfiora il 20% su tutta la regione (19,17% per l’esattezza), con i dati che arrivano da 56 seggi sui 92 totali. Nella provincia di Perugia ha votato il 20,03% degli aventi diritto, mentre a Terni il 19,51%.
Ore 12.59 – Ecco i dati definitivi alle ore 12 per l’affluenza al referendum sulle trivelle: in Umbria, hanno votato il 6,72% degli elettori. Il dato per la provincia di Perugia è del 6,75%, mentre su Terni è del 6,63%. Nel complesso, in Italia si sono recati alle urne l’8,36% dei votanti. Proseguiranno altri dati sull’affluenza alle 19 e poi, in chiusura, alle 23.
Ore 12.14 – Arrivano, anche dal sito del Viminale, i primi dati sull’affluenza al referendum sulle trivelle di oggi, 17 aprile. In Umbria, al momento, con i dati che arrivano da 32 sezioni su 92, l’affluenza è del 6,04%, rispettivamente nella provincia di Perugia del 6,07% e 6,02% nella provincia di Terni. L’affluenza nel complesso, invece, su tutta Italia è del 7,89%, quando i dati giunti riguardano 3.503 comuni su 8.000. Alcune particolarità: il seggio di Madonna Alta è quello con maggiore affluenza su Perugia, con 63 votanti su 958, corrispondente all’8%. A Foligno centro si è recato alle urne il 10,5% dei votanti, mentre al seggio di Terni centro si sono recate circa 10 persone.
Ore 9.58 – Seggi aperti oggi, anche in Umbria come in tutta Italia, per il referendum sulle trivelle: si decide sulla durata delle concessioni per le trivellazioni di petrolio e gas in mare. Urne aperte dalle 7 alle 23: l’affluenza sarà registrata, come di consueto, alle 12, alle 19 e alle 23. Come segnalato dal sito del Ministero degli Interni, gli italiani all’estero potranno regolarmente votare, divisi in 4 ripartizioni per aree geografiche.
Lo scrutinio inizierà già questa sera, subito dopo la chiusura delle votazioni ed appena ultimate le operazioni preliminari allo scrutinio stesso. Lo sbarramento sarà naturalmente il raggiungimento del quorum, ossia il 50% + 1 degli aventi diritto al voto. Solo al verificarsi di questa condizione verranno, successivamente contate le schede in base all’espressione di voto. In caso contrario il referendum non sarà considerato valido.
Il corpo elettorale dell’Umbria, ripartito nei 92 Comuni della regione e nelle 1.007 sezioni elettorali del territorio regionale (712 nella provincia di Perugia e 295 in quella di Terni), è pari a 676.319 elettori, di cui 324.644 maschi e 351.675 femmine. Questi dati si riferiscono al 15° giorno antecedente alle consultazioni, così come pubblicate dalle prefetture delle due province.
LE SEDI DEI SEGGI ELETTORALI IN UMBRIA
Il quesito che oggi potrebbe dividere gli italiani e al quale dovranno rispondere “sì” o “no”, astensione a parte, è il seguente: «Volete voi che sia abrogato l’art. 6, comma 17, terzo periodo, del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, “Norme in materia ambientale”, come sostituito dal comma 239 dell’art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208 “Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilita’ 2016)”, limitatamente alle seguenti parole: “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale”?». La questione è dunque inerente al “divieto di attività di prospezione, ricerca e coltivazione di idrocarburi in zone di mare entro dodici miglia marine. Esenzione da tale divieto per i titoli abilitativi già rilasciati. Abrogazione della previsione che tali titoli hanno la durata della vita utile del giacimento”.
Schierata con le ragioni del “sì” c’è in particolare Legambiente. Le ragioni per questa scelta elettorale sono state raccolte dal comitato nazionale delle associazioni “Vota SI per fermare le trivelle”, che racchiude associazioni ambientaliste e vari comitati locali: “si chiede agli elettori – dicono i rappresentanti del “sì” – di fermare definitivamente le trivellazioni in mare. In questo modo si riusciranno a tutelare definitivamente le acque territoriali italiane”. A sostenere le ragioni “a favore” delle trivelle, e quindi di votare “no” al referendum, è il comitato “Ottimisti e razionali”. “Il referendum – sostiene Ottimisti e razionali – è strumentale e sbagliato. Se vince il ‘sì’ alla scadenza delle concessioni verranno bloccati importanti investimenti per i quali sono allo studio potenziamenti. Se vince il ‘no’ alla scadenza delle concessioni, le compagnie petrolifere potranno chiedere un prolungamento delle attività”.
Il referendum sulle trivelle di oggi è il primo della storia ad essere stato voluto e chiesto da 10 regioni italiane (9 dopo il ritiro dell’Abruzzo) e nello specifico Basilicata, Marche, Puglia, Sardegna, Veneto, Calabria, Liguria, Campania e Molise. Secondo il ministero dello Sviluppo economico, in Italia esistono 135 piattaforme e teste di pozzo. Di queste, 92 ricadono dentro le 12 miglia, e sono dunque interessate dal referendum di oggi. Sono situate soprattutto nell’Adriatico e nello Ionio, oltre che in Sicilia.
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