“Sollecitati da più parti dai mezzi d’informazione sui quesiti referendari, non possiamo, con Francesco d’Assisi, non sottolineare che sorella acqua: Laudato sii, mi Signore, per sor Aqua la quale è molto utile e umile e preziosa e casta (Cantico delle Creature) è dono di Dio all’uomo e alla terra ed è quindi un bene comune”. Con queste parole il Custode del Sacro Convento di Assisi, padre Giuseppe Piemontese ha dichiarato la posizione della comunità francescana, circa la chiamata alle urne per i due referendum sull'acqua, che si terrano i prossimi 12 e 13 giugno. “Il pensare solo lontanamente che essa possa essere considerata di proprietà di qualcuno è un’aberrazione”, ha detto Piemontese. “Altra cosa è la gestione dell’acqua, che da parte dello stato e dei pubblici amministratori, va affrontata con lo sguardo rivolto all’utilità comune”.
Per quanto riguarda gli altri due questiti referendari, sul ritorno dell'Italia al nucleare e il legittimo impedimento, Piemontese ha detto che “insieme a quelli sull’acqua, pongono la riflessione non solo sul piano di scelte immediate individuali o collettive, ma su quello più decisivo degli stili di vita. Scegliere una società senza l’uso dell’atomo o la gestione pubblica dell’acqua può essere una scelta avanzata e di responsabilità, ma comporta per tutti la decisione di cambiare stile di vita, passando dallo spreco alla sobrietà, dal benessere senza confini e a tutti i costi ad una vita semplice, che fa a meno di consumi inutili e riduce l’inquinamento. La gioia della vita si fonda più sull’essere che sull’avere”.