Note ''non particolarmente positive'' per l'ambiente in Umbria secondo il rapporto Ambiente Italia vengono evidenziate dai Verdi, a partire dall'aumento del 54 per cento delle emissioni di gas serra rispetto al 1990 e la mobilità ''sul banco degli imputati'', con due auto ogni tre abitanti e solo il 10,9 per cento dei pendolari che usa il mezzo pubblico per raggiungere il luogo di studio o di lavoro. In un comunicato, Stefano Lucaccioni, responsabile trasporti e mobilità dei Verdi dell'Umbria, ribadisce che ''la lotta dei pendolari per la qualità del servizio ferroviario rappresenta una grande questione etica, ecologica e sociale della quale la politica deve farsi necessariamente carico''. ''I problemi che i pendolari sollevano sono seri e fondati – aggiunge l'esponente del Sole che ride -, occorre un'opzione chiara in favore del trasporto pubblico e non assecondare le speculazioni, come nel caso della trasformazione della E45 in autostrada. Occorre migliorare i servizi dall'Umbria verso la Capitale, scongiurando il rischio di soppressione delle linee Eurostar, adeguare a livelli di decenza il servizio della Ferrovia centrale umbra e dare l'avvio alle procedure tecniche per lo studio sullo sfondamento a Nord della stessa Fcu. E' necessario che le varie aziende dei trasporti siano coordinate in sede regionale per favorire l'intermodalità dei servizi, il rispetto degli orari e delle coincidenze e l'abbattimento dei tempi di percorrenza; bisogna fare uno sforzo per istituire abbonamenti e biglietti unici''.