Si sono tenuti stamani presso il carcere di Capanne a Perugia i primi interrogatori nei confronti del giovane 23enne, cittadino rumeno, arrestato sabato mattina dai Carabinieri perché “gravemente indiziato” di aver preso parte alla rapina in villa di Pietramelina in cui fu violentata una donna di 54 anni.
Secondo le indiscrezioni trapelate fino ad ora, considerato lo stretto riserbo con cui gli inquirenti stanno gestendo le indagini per non rischiare di compromettere le ricerche, l'uomo potrebbe essere il tanto discusso basista della rapina di Pietramelina e -se confermato il legame tra i due episodi- di quella di Ramazzano in cui ha perso la vita Luca Rosi. Il giovane dovrà dimostrare la sua estraneità alla pesante accusa di aver fornito al commando di assalitori le indicazioni sulle abitazioni da visitare, sulla presenza di cassaforti e altre informazioni logistiche. Le accuse in ballo sono di concorso in rapina, sequestro di persona e violenza sessuale.
Il presunto basista sarebbe stato bloccato sabato mattina in provincia di Siena, dove si nascondeva a casa di alcuni conoscenti. Tra i “gravi indizi” a suo carico cui ha fatto riferimento la Procura di Perugia ci sarebbe la sua auto utilizzata dai banditi per allontanarsi dal luogo del delitto, forse vista da un testimone, e la presenza del suo cellulare nella “cella” della rete telefonica di riferimento. (fda)