I lavoratori del ramo uova erano pronti a gestire le Fattorie Novelli tramite una cooperativa, battuti sul tempo da un'azienda umbra nel giorno in cui si annuncia il pagamento della metà dello stipendio di maggio
A 10 anni dall’inizio di una crisi culminata con il fallimento e peripezie giudiziarie a non finire tra Umbria e Calabria, il ramo uova dell’ex Gruppo Novelli – compreso l’ambito e noto marchio Ovito – è stato venduto. Ad aggiudicarsi (provvisoriamente) l’asta indetta congiuntamente dal tribunale di Terni e da quello di Castrovillari, al quarto tentativo, è – a sorpresa – un’azienda umbra del settore agroalimentare. Riserbo al momento sul nome della società, con l’acquisto che è stato seguito da un procuratore legale, l’avvocato perugino Andrea Migliarini. Non noto nemmeno l’importo esatto con cui l’azienda ha acquisito il ramo uova della ex Novelli, con sedi a Spoleto e Amelia, anche se il valore dell’asta era di circa 5,5 milioni di euro.
Una notizia che arriva quando i lavoratori delle Fattorie Novelli costituiti in una cooperativa si erano preparati a partecipare alla prossima asta, già fissata al 25 ottobre 2022 ma subordinata all’esito di quella odierna, tanto che le offerte si sarebbero potute presentare soltanto a partire dal 23 settembre. E che arriva nello stesso giorno in cui ai lavoratori era stato annunciato l’ok al pagamento della parte dello stipendio di maggio rimasta: da mesi infatti ormai la maggior parte delle maestranze percepisce solo metà stipendio.
“Al momento – spiega l’avvocato Migliarini contattato telefonicamente – non ho divulgato né il nome della società acquirente, né il prezzo pagato ma non per una questione di riservatezza quanto di rispetto per il tribunale, in attesa che mi venga consegnato il verbale di aggiudicazione”.
“L’aggiudicazione – dice ancora il procuratore legale – è stata effettuata a favore di una società umbra che si occupa del settore agroalimentare da anni ed è in fase di espansione. La precisa volontà è di rilevare un‘azienda del territorio per lasciarla nel territorio e fare in modo che ci sia un futuro per tutti i lavoratori. Novelli, con il marchio Ovito, ha costituito da sempre un marchio storico del territorio, un fiore all’occhiello non solo di Spoleto ma anche dell’Umbria. La volontà è quella di far sì che resti nel territorio e di cercare di dare un futuro a persone che da un sacco di anni vivono peripezie varie”. Per l’avvocato Migliarini l’acquisizione delle Fattorie Novelli rappresenta anche una soddisfazione personale: “Lavorando da oltre 30 anni nel settore della crisi di impresa, il mio obiettivo personale è salvare aziende del territorio. Centrare questo obiettivo su una realtà così importante per me è una grande soddisfazione”.
“La volontà – dice ancora il legale che ha seguito l’operazione di acquisizione – è di riprendere e rilanciare l’azienda con un progetto industriale importante, anche per ricollocarla in un mercato dove merita”. Ed avendo fatto verifiche in questi mesi, Migliarini evidenzia come la Novelli continui ad essere “un’azienda di grande qualità, con persone serie che lavorano, maestranze che hanno dato veramente un contributo importante al nome di questa società, che nel mercato alimentare gode di un apprezzamento da parte di primarie aziende”.
L’importante investimento, tra l’altro, è stato fatto in un periodo in cui le imprese sono in forte sofferenza a causa della crisi energetica. “È un tasto delicato – ci conferma l’avvocato – ma nella valutazione di questo progetto si è tenuto conto anche di questa tematica e la volontà è stata quella di andare avanti. Chi ha promosso l’operazione si è cautelato anche per la sussistenza dei capitali necessari che servono in un corretto funzionamento dell’azienda al giorno d’oggi, con i prezzi attuali. In questo momento l’elemento che prevale è immaginare che si sia chiuso un capitoso particolarmente delicato e brutto per la Novelli, sono sicuro che se ne aprirà uno che porterà ad occupare il ruolo che merita”.
I dettagli dell’operazione:
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