Cannaiola di Trevi: presentazione volume “Ragazze di ieri, ragazze di oggi”. Interverranno, tra gli altri, l'arcivescovo di Spoleto, mons. Riccardo Fontana, la generale della Suore della Sacra Famiglia, Danila Santucci, e l'assessore regionale alle politiche sociali, Damiano Stufara. «Ragazze di ieri e ragazze di oggi». E' il titolo del libro curato da Fiammetta Marchionni (neuropsichiatra) e Maria Assunta Pierotti (psicoterapeuta della Asl numero 2 di Perugia) sui modelli di accoglienza e riabilitazione nelle Case delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto – Trevi, Pozzuolo Umbro e Spoleto – che ospitano persone disabili. Il testo verrà presentato venerdì 26 ottobre a partire dalle 9 nei locali del santuario del beato Pietro Bonilli, apostolo della carità e della famiglia, fondatore delle Suore della Sacra Famiglia di Spoleto, a Cannaiola di Trevi. Prenderanno parte alla cerimonia, oltre alle autrici e alle ragazze diversamente abili, l'arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Riccardo Fontana, la madre generale delle suore della Sacra Famiglia, Danila Santucci, il sindaco di Trevi, Giuliano Nalli, l'assessore regionale alle politiche sociali e abitative, Damiano Stufara, e l'onorevole Marina Sereni. Le prefazioni al testo sono dell'arcivescovo Fontana e del sindaco di Spoleto, Massimo Brunini. Le postfazioni della madre Santucci, dell'assessore Stufara e dell'onorevole Sereni. Leggendo la nuova pubblicazione balzano agli occhi le parole del beato Bonilli che, sull'avvio di queste strutture per l'accoglienza degli ultimi e dei più poveri, disse: «sento dunque e fortemente sento che questa sublimissima idea – Sacra Famiglia – non deve solo spingerci ad aprire il labbro a qualche orazioncella, ma deve suscitare in cuore propositi forti, deve muovere la mano ad opere valorose e grandi». E a Pozzuolo, Trevi e Spoleto di opere grandi ne sono state fatte, e ora sono raccolte in questo libro. Negli anni le suore, con il contributo di esperti, hanno apportato un grande cambiamento: non considerare più il disabile come una distorsione sociale da contenere, ma una persona che ha un diverso percorso evolutivo. Sono stati revisionati i metodi di lavoro; le ospiti non si chiamano più ragazze, ma signore, visto che oramai sono quasi tutte adulte; sono state ridefinite le diagnosi funzionali e individuati nuovi terreni teorici per la rilettura degli interventi nel campo della relazione di aiuto. Il volume comprende, oltre alle presentazioni e alle postfazioni, parti significative del materiale prodotto dalle disabili delle tre case nel periodo che va dal 1995 al 2007. Vi sono riportati pensieri delle ospiti sulla famiglia, sulla mamma, sul papà, sui figli, sui fratelli, le sorelle e sui nonni. «La mamma prende in braccio il bambino e gli dà il latte dal seno. Lo addormenta, lo fa passeggiare, lo accarezza. La mamma è generosa, vuole bene ai suoi figli e li ha sempre nel cuore», è quanto ha scritto Margherita – che è del 1934, vive in istituto dall'età di 15 anni e non ha più nessun familiare – sulla mamma. Sono pubblicati anche i disegni realizzati dalle disabili, le frasi delle residenti per i vari calendari, le presentazioni delle attività didattiche manuali e, soprattutto, le testimonianze del laboratorio teatrale. Insomma, “Ragazze di ieri e ragazze di oggi” è un libro che servirà, come ha scritto la madre Danila Santucci, generale delle suore della Sacra Famiglia, «per trasformare la consuetudine, per vivere l'handicap delle ospiti, per penetrare l'animo e plasmare la loro capacità espressiva e relazionale».
“RAGAZZE DI IERI RAGAZZE DI OGGI”
Gio, 25/10/2007 - 14:49