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Raccolta delle olive fuori dal Comune, arriva la risposta del Governo: le regole e l’autocertificazione

Raccolta delle olive fuori dal proprio Comune nelle regioni a rischio Covid rosse e arancioni, arriva il definitivo chiarimento del Governo. Che consente, come era stato anticipato dalle associazioni di categoria degli agricoltori, la raccolta delle olive e di altri prodotti agricoli anche ai cosiddetti hobbisti nei propri terreni posti fuori dal comune di residenza. Tale attività, chiarisce il Governo nelle Faq sul Coronavirus, è assimilata all’attività lavorativa.

Caccia, pesca e tiro: i divieti, le regole e le autocertificazione
in base alle fasce di rischio Covid

Raccolta delle olive, accesso ai frantoi e orti: così il Governo

Questo il quesito e la risposta del Governo:

È consentito, anche al di fuori del Comune ovvero della Regione di residenza, lo svolgimento di attività lavorativa su superfici agricole, anche di limitate dimensioni, adibite alle produzioni per autoconsumo, non adiacenti a prima od altra abitazione?

Sì, la cura dei terreni ai fini di autoproduzione, anche personale e non commerciale, integra il presupposto delle esigenze lavorative, contemplato per le zone “arancioni” e “rosse” dagli artt. 2 comma 4 lett. a), e 3, comma 4, lett. a), del DPCM 3 novembre 2020. Quindi la coltivazione del terreno per uso agricolo e l’attività diretta alla produzione per autoconsumo (quale ad. esempio quella di raccolta delle olive, conferimento al frantoio e successiva spremitura) sono consentite, a condizione che il soggetto interessato attesti, con autodichiarazione completa di tutte le necessarie indicazioni per la relativa verifica, il possesso di tale superficie agricola produttiva e che essa sia effettivamente adibita ai predetti fini, con indicazione del percorso più breve per il raggiungimento del sito“.

I familiari impegnati nella raccolta delle olive

Come chiarisce Coldiretti, possono effettuare spostamenti in altro comune anche i collaboratori familiari che aiutino nella raccolta delle olive. Ma questa misura vale per i soggetti familiari (parenti e affini) entro il sesto grado di parentela.

Questa l’interpretazione di Coldiretti: “La possibilità di collaborazione occasionale all’interno dell’impresa agricola è estesa ai parenti e affini fino al sesto grado (prima era ammesso solo fino al quarto grado) senza che le prestazioni svolte in modo meramente occasionale o ricorrente di breve periodo, a titolo di aiuto, mutuo aiuto, obbligazione morale senza corresponsione di compensi, salvo le spese di mantenimento e di esecuzione dei lavori, integrino un rapporto di lavoro autonomo o subordinato. Conseguentemente, i collaboratori familiari occasionali possono effettuare spostamenti fuori dal proprio comune di residenza, per lo svolgimento delle attività dell’impresa agricola e quindi per comprovate esigenze lavorative, mediante l’utilizzo dell’autocertificazione. La collaborazione alle attività agricole svolte da un’impresa agricola da parte di parenti e affini fino al sesto grado si intende anche per tutte le attività afferenti e connesse a quelle dell’impresa agricola, comprese le attività di trasporto di prodotti agricoli e consegna degli stessi, le attività di reperimento dei prodotti necessari alla produzione agricola e, nel caso degli agriturismi, le attività di consegna dei pasti e delle bevande pronti presso il domicilio dei clienti“.

Tutti devono munirsi di autocertificazione, evitare assembramenti durante la raccolta e il trasporto delle olive, utilizzare la mascherina e gli altri accorgimenti anti Covid.

Spostamenti, dove scaricare e come compilare
l’autocertificazione

L’aiuto da parte di amici in un terreno situato fuori dal proprio comune è di norma vietato, salvo comprovate esigenze che integrino lo stato di necessità e che devono essere motivate. In questo caso si consiglia di chiedere un parere alle autorità locali.

Le aziende agricole

Ovviamente, le aziende agricole possono provvedere alla raccolta delle olive e alla molitura anche al di fuori dei confini comunali e regionali. Le persone impegnate in tali attività devono comunque rispettare le misure precauzionali anti Covid e munirsi di autocertificazione.

Zone di rischio Covid, le ultime disposizioni

In base alle ultime disposizioni del Ministero della Salute, queste sono le fasce di rischio Covid:

Zona rossa: Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Provincia di Bolzano, Toscana, Calabria;

Zona arancione: Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Abruzzo, Puglia, Sicilia, Basilicata;

Zona gialla: Veneto, Provincia di Trento, Lazio, Molise.