Il corruscar del vespro settembrino s’è tinto dei colori biancorossi del rione Croce Bianca: è stato il giovane folignate Daniele Scarponi ad alzare al cielo l’ambito ‘Palio del Bando’ opera dell’artista folignate, Stefano Emili.
Il fantino trentottenne è stato l’ultimo a scendere in campo nella terza tornata, ed il primo ad uscire, cinto d’alloro, dal Campo de li Giochi.
Il Fedele conquista così la sua ottava vittoria personale, che lo consacra come il più ‘medagliato’ degli attuali cavalieri quintanari, regala alla contrada di via Butaroni il ventiduesimo palio che poi sarebbe addirittura il quinto per il priore Andrea Ponti, una soddisfazione da record.
E’ stato il trionfo della capacità e della tecnica se si pensa che, tra l’altro, Scarponi ha portato sul gradino più alto del podio un cavallo debuttante, Woman in Rose, purosangue inglese di sei anni.
Ma non solo: le sue ultime quattro vittorie sono arrivate in sella ad altrettanti cavalli diversi: con la mitica Scala Minore nella Sfida 2010, su Agresti nella Sfida 2012 e con Big More nel settembre 2012. Ce n’è abbastanza per cui festeggiare, per cui andare fieri, ma conoscendo il carattere di Daniele Scarponi, non abbastanza per ‘vantarsi’ e anche da qui si riconosce lo spirito di un vero cavaliere.
Come sempre, il pubblico del Campo de li Giochi – stavolta non certo gremito – ed i telespettatori che hanno seguito la diretta, hanno dovuto aspettare sino all’ultimo istante per conoscere il nome del ‘più tra i bravi’.
Lo scontro finale si è trasformato in un testa a testa con un Gianluca Chicchini agguerrito come non mai, ma il portacolori spataro è stato distanziato di circa mezzo secondo, per l’esattezza di 41 centesimi che hanno mandato in frantumi i sogni di gloria del popolo delle Conce, a digiuno ormai da 29 lunghissimi anni. In una giostra senza particolari emozioni e con tempi che non si registravano dai primi anni ’90 chi si aspettava performance spettacolari o nuovi record di pista è rimasto certamente deluso. La pista, sicura ma purtroppo appesantita da condizioni meteo avverse come non mai, ha in parte compromesso la spettacolarità di questa edizione.
Nella prima tornata ha messo tutti in riga il rione Ammanniti, con messer Diego Cipiccia, il trentacinquenne narnese è tornato alla corte del priore Marco Guidoni dopo la giostra del settembre 2012. Con Tirosondola, purosangue inglese di nove anni ha fatto registrare il miglior riscontro cronometrico con 54 secondi e 36 centesimi. Gli altri binomi non fanno certo tremare i cronometri: si passa dal 54 e 98 dello Spada al 55 e 50 di Massimo Gubbini per il rione Giotti; dal 55 e 70 di Lucio Antici del Morlupo al 55 e 93 di Luca Innocenzi per il Contrastanga, più alto ancora Francesco Scattolini del rione Cassero con 56 e 63. Addirittura un ex aequo tra Lorenzo Paci del rione La Mora e Gianluca Chicchini del rione Pugilli entrambi a 55 secondi e 43 centesimi, tanto che a termini di regolamento si sono andati a calcolare i millesimi, favorevoli al binomio del Gelso. L’unico ad uscire dai giochi nella prima manche quintanara, Matteo Martelli del rione Badia che ha mancato il terzo ‘padellone’ ovvero sia l’anello da otto centimetri. Ha pagato lo scotto della cavalla debuttante Balladasola, purosangue inglese di cinque anni che lo ha fatto arrivare disallineato in direzione del ‘Quintanone’.
Ripercorrendo il film della Giostra, eccoci giunti alla seconda tornata, che si rivelerà una ecatombe, con l’eliminazione di altri tre binomi ed una finale che vedrà protagonisti solo sei dei contendenti in campo, in questo caso…al Campo de li Giochi.
Il secondo bersaglio da sei centimetri risulterà fatale per Diego Cipiccia mentre Francesco Scattolini, Pertinace del rione Cassero lascerà appeso al braccio del Dio Marte il terzo.
Colpo di scena per il campione in carica Luca Innocenzi, l’uomo da battere, reduce anche dalla ‘doppietta’ nelle quintane di Ascoli Piceno, si autoelimina mancando il primo bersaglio per una traiettoria errata da Guitto, col quale vinse la sfida dello scorso giugno.
Sono in sei a lanciare l’assalto finale alla statua lignea della Quintana. Il Baldo del rione Morlupo, Lucio Antici non riesce a mettere nella lancia il terzo anello da cinque centimetri e lascia ancora a digiuno il popolo rosa nero che attende un palio dal 2004, sfortunato anche il fantino del Lupo Moro che non vince dal 2000 nei panni di Animoso del rione Giotti.
Si gioca il podio ed il palio anche il ‘cucciolo della Giostra’, il venticinquenne ‘Moro’ del rione Pugilli che in sella a Gaggiano manca un anello e finisce con l’abbattere una bandierina, chiudendo a cinquanta punti e slittando così al sesto posto.
Solo in quattro chiudono a punteggio pieno, riportando a casa i nove anelli come si dice in gergo tecnico: Lorenzo Paci del rione La Mora sul purosangue inglese di cinque anni Loaded Missile con due minuti, 48 secondi e 36 centesimi e Massimo Gubbini del rione Giotti sul purosangue inglese di sei anni Lord Colossus che salirà sul gradino più basso del podio con un totale di due minuti 47 secondi e 37 centesimi.
Il resto è già stato detto: l’Audace spataro, Gianluca Chicchini è davvero audace come non mai. Il ‘veterano di giostra’ con i suoi 49 anni e le cinque vittorie al petto, sfoggia una grinta da debuttante e si gioca il tutto per tutto con Negretti, punta di diamante della scuderia giallo nera: chiuderà a due minuti, 46 secondi e 32 centesimi ma bravura e fortuna hanno il volto di Daniele Scarponi che con due minuti, 45 secondi ed 81 centesimi fa sua l’edizione numero 69 della Giostra della Quintana.
Lo speaker annuncia il tempo, il popolo bianco rosso invade il campo, il fazzolettone con la croce bianca viene appeso al braccio del Dio Marte, la mano del Fedele alza il ‘Palio del Bando’ le ‘urla di vittoria’ che riecheggiano a Foligno sono – ancora una volta – quelle del rione Croce Bianca…
Ed ecco la classifica finale:
Croce Bianca; Spada; Giotti; La Mora; Pugilli; Contrastanga; Morlupo; Ammanniti; Cassero; Badia