In occasione del settantennale, la Quintana si è voluta regalare una moderna e funzionale pista di gara, unica a livello europeo.
Sul fronte tecnico quindi, la manifestazione ha raggiunto punte di eccellenza ai massimi livelli, mentre nell’ambito storico artistico è rimasta orfana di un fiore all’occhiello come il Gareggiare dei Convivi, biglietto da visita straordinario, tanto da essere stato chiamato a rappresentare ufficialmente l’Umbria all’Expo 2015. Tutti i riflettori restano quindi puntati sul Corteo Storico, e proprio per rilanciarlo come vera e propria competizione tra i rioni, non tanto sull’otto del Campo de li Giochi quanto tra le vie imbandierate a festa del centro storico, spunta l’idea di un trofeo al miglior corteggio.
La prima edizione potrebbe essere proprio quella settembrina del settantennale: a valutare i vari aspetti sarà chiamata una giuria composta da competenti esperti. “E’ un progetto al quale stiamo pensando da tempo – conferma il presidente della commissione artistica, Stefano Trabalza – sta incontrando molti consensi ed un sincero interesse, così come qualche perplessità, ma questo crediamo sia normale, come per tutte le novità. Indubbiamente in questi anni il salto di qualità è stato notevole – rileva Trabalza – anche se le sanzioni previste, di fatto, non sono mai state applicate. Adottiamo allora una strategia inversa, gratificare chi saprà realizzare il miglior corteo – spiega – tenendo conto dei costumi proposti, della scelta dei personaggi, del portamento degli stessi e del rispetto delle rigide regole che ci siamo dati, rientrando il più possibile negli schemi anche per quanto riguarda trucco ed acconciature ad esempio”.
Particolare attenzione sarà riservata alle allegorie, non è escluso uno speficio premio speciale.
La linea comunque è chiara: tolleranza zero contro chi saluta in maniera plateale durante la sfilata e chi si ostina ad indossare accessori ed elementi non compatibili con l’epoca.
“I tempi del Corteo Storico sono sostanzialmente in linea con quanto ci prefissiamo – tiene a precisare Trabalza – salvo imprevisti ovviamente, anche perché non è facile gestire un apparato del genere e così complesso. Ai meno esperti comunque, consiglio di assistere almeno una volta alle sfilate di manifestazioni similari, per rendersi davvero conto di estenuanti tempi di attesa, lungaggini e pause interminabili”.