Foligno

Quintana, per Gubbini condizioni “stabili” | Popolo quintanaro intorno al cavaliere. Esposto degli animalisti

Quintana ancora sotto choc per il grave incidente che ha coinvolto Massimo Gubbini, cavaliere del Rione Giotti, durante le prove libere di sabato sera. Gubbini è attualmente ricoverato presso la struttura complessa di Rianimazione del “San Giovanni Battista” di Foligno diretta dal dottor Giammichele Nicoletta. Le sue condizioni sono giudicate “stabili” dai sanitari che lo hanno in cura. Gubbini sta eseguendo tutte le valutazioni specialistiche del caso ed è attentamente seguito dallo staff del reparto di Rianimazione. Si è un attesa dell’evoluzione clinica per valutare l’eventuale trasferimento a Perugia per l’esecuzione dell’intervento chirurgico.

La solidarietà

Intanto la solidarietà nei confronti di Gubbini è tantissima e il popolo della Quintana si è stretta intorno Massimo, alla sua famiglia e al Rione. Proprio il Giotti, che Gubbini aveva portato all’ennesima vittoria lo scorso giugno, ha scritto parole toccanti sui social: “Trovare le parole per esprimere ciò che proviamo in questo momento è impossibile. Non ce ne sono a sufficienza, nessuna basta. Massimo, vorremmo solo farti arrivare tutta la nostra forza, la nostra unità, che tu hai contribuito a far crescere, che tu ci hai permesso di coltivare. Siamo accanto a te, alla tua famiglia, ai tuoi cari. Ci siamo tutti e abbiamo il cuore pieno di speranza. Di rivederti, di riabbracciarti. Il Nobile Rione Giotti ringrazia quanti si stanno prendendo cura in queste ore di Massimo e quanti si stanno stringendo intorno a lui e a noi, a Foligno, ad Ascoli, a Servigliano, ovunque lui si è fatto conoscere ed apprezzare come Cavaliere straordinario e come persona splendida. La vostra forza si unisce alla nostra. Siamo una famiglia. E lo siamo ancora di più ora“.

“Una storia straordinaria tra il Giotti e Massimo”

Commovente il pensiero che Alfredo Doni, il priore del Giotti, affida ai social: “Ricordo nitidamente il primo incontro con Massimo, era il 2006, lui non era ancora il campione che conosciamo oggi ma avevo la forte convinzione che tra lui e il rione Giotti sarebbe nato qualcosa di speciale. Sono sensazioni difficili da spiegare con le parole. Il suo arrivo in contrada si concretizzò nel 2009 e l’anno successivo Massimo vinse la sua prima Quintana: fu l’inizio di una storia straordinaria, di un sentimento reciproco che andava al di là della Giostra. Dopo un’interruzione che lo portò a correre per altri rioni, quando tornai al Giotti e venni rieletto priore, avevo un solo desiderio: riportare Massimo nella sua casa, nella famiglia del Giotti. Lui è tornato con entusiasmo, felice come lo eravamo noi. Tutto è ricominciato come se non ci fossimo mai separati. E abbiamo gioito di nuovo insieme. Ora il dolore che proviamo è struggente, immenso ma sappiamo quanto Massimo sia forte, caparbio, un grande lottatore. Noi siamo tutti con lui, i nostri cuori battono per Massimo e sappiamo che torneremo presto ad abbracciarlo forte, perché la famiglia del Giotti è anche la sua. Il nostro pensiero va naturalmente ai suoi cari ai quali siamo vicini con tutto l’amore possibile. Noi amiamo Massimo, lo amiamo come straordinaria persona qual è. Vogliamo fargli sentire la nostra forza, quella che lui ci ha trasmesso e di cui il rione sarà eternamente grato. Torna presto, Massimo”.

“Ci affidiamo alla preghiera”

Stiamo vivendo ore di grande apprensione, ci affidiamo in preghiera al Signore perché possa aiutare il nostro Massimo“, ha detto all’ANSA il presidente dell’ente Giostra, Domenico Metelli. “Si è trattato – ha aggiunto – di una normale caduta come ne abbiamo viste altre in questi anni, questa volta il destino ha voluto che la cavalla sia finita sopra al cavaliere“.

Il cavallo morto e le polemiche

La cavalla morta era di proprietà del Rione Pugilli e Gubbini la stava provando in vista del Palio di Servigliano. L’animale sarebbe morto sul colpo ma in giornata si sapranno ulteriori informazioni su questo fronte, alla luce dei rilievi che intendono effettuare i servizi veterinari della Usl2.

L’esposto dell’Aidaa

Dopo la morte del cavallo, sono tornati alla carica gli animalisti. L’associazione italiana difesa animali e ambiente (Aidaa) esprime “il nostro dolore per la morte della cavalla e auguriamo pronta guarigione al fiantino ferito, ma non possiamo non denunciare con forza questo ennesimo incidente in cui ha perso la vita un cavallo, adesso basta, presentiamo un esposto all procura competente per chiedere indagini in merito a questo incidente dove potrebbe esserci il malttattamento di animali e ci auguriamo che gli organizzatori abbiamo il buon senso di cancellare la Quintana di Foligno“.

L’Oipaa

Ogni Palio con uso di cavalli è una manifestazione pericolosa, anche per i fantini, che mette in secondo piano i diritti degli animali. È il commento dell’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa) dopo la morte, ieri sera, di una cavalla montata da un fantino ora ricoverato in gravi condizioni. “A quanto si apprende, l’uomo stava conducendo una prova in vista della Quintana di Ascoli Piceno in programma l’8 luglio e della Giostra della Rivincita folignate di settembre. Il presidente dell’Ente Giostra della Quintana di FolignoDomenico Metelli, ha dichiarato che si è trattato di una “normale caduta come ne abbiamo viste altre in questi anni, questa volta il destino ha voluto che la cavalla sia finita sopra al cavaliere”. Ebbene, se tale Giostra non fosse rischiosa per animali e persone, non vi sarebbero tutte le cadute di cui parla», commenta il presidente dell’OipaMassimo Comparotto. «È ora di voltare pagina: siamo nel XXI secolo e ancora dobbiamo assistere a questi spettacoli anacronistici che mettono a repentaglio vite umane e animali. Come per il Palio di Siena, l’Oipa chiede l’abolizione di ogni Torneo, Giostra, Quintana che faccia gareggiare cavalli: troppi i cavalli morti e infortunati per queste competizioni. La tradizione non vale la vita di un essere senziente: si trovino modi alternativi per le rievocazioni, e che siano rispettosi degli animali, ora tutelati anche dall’articolo 9 della Costituzione“.