Spoleto

Quel palasport da foresta amazzonica, neanche gli eventi invertono la tendenza

Che la scelta di costruire negli anni ’90 una palestra a Spoleto anziché un vero e proprio palasport (più o meno allo stesso costo) sia stata una delle pagine più buie della politica umbra lo si sapeva, ma che la struttura intitolata a “Don Guerrino Rota” non meriti un minimo di attenzione è un’altra brutta pagina tutta locale.

Così neanche gli eventi di qualche rilievo, pur preannunciati in municipio dallo scorso 8 ottobre, bastano a far scattare qualche minimo intervento, fosse anche per nascondere “la polvere sotto il letto”. Macché.

Ieri l’altro, domenica 22 ottobre, sul parquet del “Rota” si è tenuta una gara del calendario regionale di ginnastica artistica (specialità che a Spoleto ci pare di ricordare ha regalato anche di recente qualche medaglia olimpica e mondiale). Gli organizzatori, a quanto pare, avevano avvertito già dal giorno 8 che il palasport si presentava all’esterno pieno di erbe rampicanti. Come scrivere al muro.

La città del festival ha ospitato ben 13 squadre che si sono affrontate per la gara domenicale con gli spoletini presenti che non hanno fatto una gran figura nel mostrare quella che è la migliore (si fa per dire) strutture sportiva cittadina. Che in alcuni punti sembra quasi uno stabile abbandonato nel cuore della foresta. Oppure si pensava di utilizzare la “verdura” per confezionare i mazzi da destinare alle campionesse di ogni categoria?

Le foto, mandate da alcuni genitori a Tuttoggi, parlano da sole e denunciano lo stato in cui versa il “palasport”.

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