Sindaco e vice rispondo ai manifesti degli ambientalisti apparsi in città “Lo studio fatto da Cnr e Università serio e trasparente. Attendiamo che Regione faccia lo stesso con il registro tumori”
Nuove polemiche a Gubbio, stavolta scatenate dai Comitati No Css, che hanno riacceso la miccia tappezzando la città con ironici manifesti sul “Miracolo” avvenuto – a loro avviso – dopo le risultanze dello studio sulla qualità dell’aria effettuato da Cnr e Università La Sapienza, che ha certificato “dati ampiamente sotto i valori limite“.
“Gubbio è l’unico posto al mondo dove due cementifici che bruciano pet coke e rifiuti non inquinano” scrivono gli ambientalisti, riportando inoltre vari dubbi su risultanze e analisi della ricerca, spingendo di fatto il sindaco Filippo Stirati e la vice e assessore all’Ambiente Alessia Tasso alla immediata reazione.
“Non accettiamo la ricostruzione complottistica che viene fatta nel manifesto, tesa a screditare l’esito dello studio, la sua serietà ed elevata valenza scientifica. Anzitutto lo studio riguardava la qualità dell’aria in senso lato e non esclusivamente l’impatto dei cementifici la cui attività, nel periodo preso in esame, è stata ridotta ma non certo assente: dati ufficiali Arpa dicono che Barbetti ha lavorato per 183 giorni e Colacem per 165. Sapevamo bene che nel periodo dello studio non sarebbe stato utilizzato CSS e questa è la ragione per cui abbiamo annunciato la volontà di proseguire con lo studio. Senza i rilievi di questo periodo non saremmo stati in grado di valutare l’effetto comparativo dato dall’introduzione del nuovo combustibile”.
Sindaco e vice rivendicano un lavoro all’insegna della trasparenza più totale, “mentre lo stesso non si può dire per quanto concerne la parte sanitaria della Regione Umbria, che risulta ancora carente nonostante numerose sollecitazioni che abbiamo avanzato alle diverse giunte regionali che si sono succedute. In assenza di un registro tumori aggiornato e accurate indagini epidemiologiche è scorretto e tendenzioso descrivere la nostra città come la maglia nera d’Europa per malattie tumorali. Si tratta di una definizione terroristica e spropositata oltre che dannosa per l’immagine di Gubbio”.
“La nostra Amministrazione – aggiungono – continuerà a fare la propria parte, consapevole del fatto che le cementerie sono presenti in città da decenni e ora per la prima volta vengono affrontati di petto questi argomenti. Su sostenibilità e investimenti per l’ambiente non siamo secondi a nessuno. Siamo stati i primi a introdurre i varchi Ztl, ridurre il consumo di suolo, favorendo energie rinnovabili anche con 2 grandi pale eoliche sul territorio. Continueremo su questa strada, con approfondimenti trasparenti e studi scientifici, a beneficio di tranquillità e serenità dei cittadini, augurandoci che questi siano permeabili nell’accettarne l’esito, senza paraocchi ideologici”.