Nonostante la pandemia da Covid, il punto nascita di Spoleto nel 2020 (fino alla sua chiusura il 26 ottobre) continuava ad essere fortemente attrattivo per le donne da fuori territorio “di competenza”. Con addirittura numerosi parti di donne – quasi la metà del totale – non solo dal resto dell’Umbria ma anche da fuori regione (22 casi). Gestanti residenti altrove che hanno scelto la propria città d’origine per partorire, ma anche altre che hanno scelto di fare numerosi chilometri per far venire alla luce il proprio figlio in un punto nascita notoriamente d’eccellenza, per il suo personale ma anche per l’approccio al parto naturale che per lunghi anni ha caratterizzato il reparto di Ostetricia e Ginecologia del San Matteo degli Infermi.
A mettere nero su bianco i dati relativi alle nascite avvenute nel 2020 all’ospedale di Spoleto prima della sua chiusura, facendo un parallelo anche con i dati Istat relativi ai neonati del 2021, è la Usl Umbria 2. Che si inserisce in un forte dibattito sui numeri scaturito dopo la conferenza stampa dei giorni scorsi del Movimento 5 stelle. Tra i documenti mostrati dai pentastellati, infatti, c’è il famoso parere del comitato ministeriale che non ha concesso la deroga per la riapertura del punto nascita. Documento dove, tra i numeri relativi alle nascite a Spoleto, sono emerse alcune incongruenze, come ad esempio l’assenza dei nati residenti a Norcia. O la mancata considerazione di nascituri di Foligno e Terni.
L’Usl Umbria 2, dunque, ha voluto fare chiarezza dopo che anche la Regione Umbria ha ribadito di aver “portato avanti tutte le possibili iniziative volte a mantenere attivo il servizio”.
L’azienda sanitaria ricorda che “sin dal 2020 questa Azienda ha prodotto e presentato in Regione approfondite relazioni con l’intento di mantenere operativa tale struttura, affiancando ai dati di attività relativi al numero dei parti, considerazioni sull’organizzazione generale e sul numero di personale presente e da assumere al fine di garantire la sicurezza delle cure. Il ministero della Salute per tramite il Comitato Percorso Nascita Nazionale, ha quindi comunicato alla Regione Umbria il parere positivo alla deroga per il Punto nascita di Spoleto limitata ad un anno, con scadenza dicembre 2021.
A fine anno 2021, il 21 dicembre, per le stesse motivazioni riferite all’anno precedente con l’aggravante della sospensione delle attività a causa dell’emergenza pandemica, si chiedeva un’ulteriore deroga per tutto il 2022. In particolare la relazione redatta dall’Azienda Sanitaria ha riguardato i dati di attività riportati al 2020, l’analisi dei sistemi di sicurezza e di trasporto per il neonato, la situazione oro geografica del territorio, le attività di reclutamento di nuovo personale, lo stato di ospedale parzialmente Covid-19. Sulla base di tali considerazioni e dell’analisi del contesto, la Regione Umbria ha pertanto riproposto, anche per l’anno 2022, la richiesta di deroga alla chiusura del Punto Nascita di Spoleto, già ottenuta l’anno precedente dal CPNN, Comitato Percorso Nascita Nazionale. Nella riunione svolta il 10 maggio 2022, detto Comitato non ha purtroppo accordato tale ipotesi e, in sostanza, si è espresso all’unanimità per la definitiva disattivazione del reparto, non ricorrendo – questa la motivazione – i requisiti previsti dal Decreto Ministeriale 11 novembre 2015″.
L’Usl illustra quindi i dati relativi al 2020, ricordando però che “la relazione trasmessa sia nel 2020 che nel 2021 al Ministero della Salute riguardava il periodo gennaio-settembre 2020 e proiettata a tutto l’anno, in quanto solitamente in questi casi la relazione è basata su dati utili trimestrali”.
Di seguito i dati di nascita presso il Presidio di Spoleto e riferiti al periodo 1 gennaio – 26 ottobre 2020 (ultimo giorno di attività), che sono i seguenti:
Comune residenza | N. PARTI |
SANSEPOLCRO | 1 |
FROSINONE | 1 |
MAGIONE | 1 |
CARBONIA | 1 |
CIVITA CASTELLANA | 1 |
CITTA’ DI CASTELLO | 1 |
MONTIERI | 1 |
BOLOGNA | 1 |
GENGA | 1 |
AVIGLIANO UMBRO | 1 |
PENNA IN TEVERINA | 1 |
FORMELLO | 1 |
USSITA | 1 |
VITERBO | 1 |
MILANO | 1 |
CANNARA | 1 |
SAN VENANZO | 1 |
BETTONA | 1 |
MONTE CASTELLO DI VIBIO | 1 |
ACQUASPARTA | 1 |
ALBANIA | 1 |
GUALDO TADINO | 2 |
BEVAGNA | 2 |
ROMA | 2 |
CONTIGLIANO | 2 |
COLLAZZONE | 2 |
ARRONE | 2 |
SAN GEMINI | 2 |
LEONESSA | 3 |
MASSA MARTANA | 3 |
CERRETO DI SPOLETO | 3 |
MARSCIANO | 3 |
RIETI | 3 |
MONTELEONE DI SPOLETO | 3 |
FERENTILLO | 4 |
SCHEGGINO | 4 |
TODI | 4 |
SANT’ANATOLIA DI NARCO | 3 |
PERUGIA | 5 |
CASTEL RITALDI | 5 |
MONTEFALCO | 5 |
CAMPELLO SUL CLITUNNO | 5 |
GUALDO CATTANEO | 6 |
BASTIA UMBRA | 6 |
GIANO DELL’UMBRIA | 6 |
MONTECASTRILLI | 6 |
NARNI | 9 |
AMELIA | 9 |
CASCIA | 9 |
ASSISI | 9 |
FOLIGNO | 11 |
TREVI | 15 |
NORCIA | 18 |
TERNI | 25 |
SPOLETO | 132 |
NUMERO PARTI | 349 |
NUMERO NATI | 355 |
Il numero complessivo di parti risulta essere pari a n. 349, mentre i nati, per qualche parto gemellare, sono stati complessivamente 355. Di questi solo 183 parti riguardano i residenti nei Distretti Spoleto – Valnerina, mentre gli altri provengono da altri Comuni dell’Azienda o del territorio regionale e, in alcuni casi, da fuori regione. Il Comune riportato – specificano dall’Usl – è quello di residenza della madre.
Passando all’anno 2021, a punto nascita sospeso nell’attività, il numero di nascite complessive di bambini/e residenti nei distretti di Spoleto e della Valnerina, è pari a 313 (tabella 2, dati Istat).
Tabella 2 – Residenti Nati Anno 2021 | |||
maschi | femmine | totale | |
Territorio- SPOLETO | 122 | 124 | 246 |
Campello sul Clitunno | 10 | 6 | 16 |
Castel Ritaldi | 2 | 5 | 7 |
Giano dell’Umbria | 8 | 12 | 20 |
Spoleto | 102 | 101 | 203 |
maschi | femmine | totale | |
Territorio- VALNERINA | 39 | 28 | 67 |
Cascia | 10 | 7 | 17 |
Cerreto di Spoleto | 2 | 2 | 4 |
Monteleone di Spoleto | 2 | 1 | 3 |
Norcia | 19 | 15 | 34 |
Poggiodomo | 0 | 0 | 0 |
Preci | 1 | 0 | 1 |
Sant’Anatolia di Narco | 1 | 2 | 3 |
Scheggino | 4 | 0 | 4 |
Vallo di Nera | 0 | 1 | 1 |
TOTALE | 313 |
L’Usl chiarisce infine che, ai sensi del DM 11/11/2015, anche se tutti i bambini/e residenti nel Distretto di Spoleto e Valnerina (313) fossero nati a Spoleto a punto nascita aperto, sarebbe stato necessario aumentare la capacità attrattiva per almeno altre 200 mamme circa al fine di raggiungere la soglia di 500 parti minimi prevista per la sicurezza di ogni punto nascita.
In realtà, praticamente da sempre questo è accaduto nel reparto di ostetricia e ginecologia di Spoleto, appunto notoriamente attrattivo per le donne di altre città.