Pronto soccorso e 118, lavoratori tra accordi e indennità bloccate

Pronto soccorso e 118, lavoratori tra accordi e indennità bloccate

Sara Fratepietro

Pronto soccorso e 118, lavoratori tra accordi e indennità bloccate

Ven, 17/02/2023 - 10:30

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Due trattamenti diversi per i lavoratori della sanità d'emergenza ed operanti nei pronto soccorso in Umbria: ecco perché

Due trattamenti diversi per i lavoratori della sanità d’emergenza regionale, e dunque operanti nei pronto soccorso dell’Umbria. Da una parte una situazione che si è sbloccata, dopo mesi, dall’altra una invece ancora in attesa.

Accordo sui lavoratori del 118 e l’attività presso i pronto soccorso

Nei giorni scorsi, infatti, è stato sottoscritto l’accordo integrativo regionale tra la Direzione salute e welfare della Regione Umbria e le organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale (Fimmg, Snami e Smi) che mira al potenziamento del Servizio di emergenza territoriale (il servizio di 118 in primis) e riguarda al momento 32 professionisti. Un’intesa che era stata richiesta a gran voce nei mesi scorsi dai sindacati.

In particolare l’accordo rinnova la disciplina di alcuni istituti contrattuali, quali:

  • i compiti del medico di Emergenza Sanitaria Territoriale sia per la sua attività istituzionale sia per l’attività svolta presso i presidi di Pronto Soccorso (art.65, commi 1 e 2 ACN 28/04/2022);
  • lo svolgimento di eventuali ore aggiuntive rispetto all’orario previsto per convenzione (art.68, comma 4); la formazione continua (art.26, commi 6 e 7); l’astensione obbligatoria dal lavoro (art.68, comma 3);
  • i criteri per la mobilità interna aziendale (art.63, comma 20);
  • il recepimento della Legge 234 del 30/12/2021 che prevede che in medici in possesso dell’attestato di idoneità all’esercizio di EST ancorché privi del diploma di formazione specifica in medicina generale, possono concorrere per l’assegnazione degli incarichi vacanti di tale Servizio.

Bloccate dalla Regione le indennità aggiuntive per i lavoratori dei pronto soccorso

Ma c’è un’altra questione che riguarda invece il personale tutto che opera all’interno dei pronto soccorso dell’Umbria che la Regione non ha ancora affrontato, nonostante le sollecitazioni – da mesi – dei sindacati di categoria, in questo caso in primis il Nursind.

Il rinnovo del Contratto collettivo nazionale del lavoro (Ccnl) del Comparto Sanità, sottoscritto anche da Nursind il 2 novembre 2022, infatti, prevede, per la prima volta, un’indennità aggiuntiva fissa per i lavoratori della sanità impiegati nei Pronto Soccorso italiani, con finanziamento proveniente dalle casse nazionali e ripartite tra tutte le regioni. All’Umbria sono stati assegnati a questo proposito quasi 790mila euro (789.256 euro). “Il valore minimo previsto dal Ccnl per ciascun lavoratore – spiega il sindacato – è di minimo 40 euro mensili, incrementabile in sede di tavolo tecnico e di trattativa tra la Regione e le OO.SS., per premiare chi tutti i giorni lavora nelle trincee della sanità pubblica“.

Nursind: “Ennesimo sgarbo della politica regionale verso questi lavoratori”

Nonostante questo, però, e nonostante i solleciti inviati alla Regione Umbria, non è stato convocato nessun tavolo di trattativa. “NurSind – si legge in una nota – considera questo ‘fragoroso silenzio’ istituzionale come l’ennesimo, irrispettoso, sgarbo messo in atto dalla politica regionale verso quei professionisti che ogni giorno, con fatica, sacrificio, dedizione ed in contesti spesso carenti di organizzazione e risorse umane, mettono la propria competenza ed umanità al sevizio della cittadinanza umbra. Nursind sollecita l’assessore alla salute ed il direttore generale Sanità Umbria affinché si avviino immediatamente gli incontri con le oo.ss. e si eroghi nel più breve tempo possibile il riconoscimento economico di diritto ai lavoratori dei pronto soccorso dell’Umbria”. Un appello viene rivolto anche alle “forze politiche presenti in Assemblea Regionale a farsi promotori della causa, che riguarda centinaia di infermieri ed altro personale sanitario del comparto, verso la Presidente Tesei e la Giunta Regionale. I lavoratori sono stanchi di attendere ed esigono risposte dalla politica!”.

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