Mantenere il distretto sanitario dell’Orvietano e creare un comitato di controllo e partecipazione sulla sanità: sono queste le richieste che l’associazione PrometeOrvieto ha avanzato alle istituzioni competenti, attraverso una lettera aperta alla Regione Umbria ed all’Usl Umbria 2, oltre che al sindaco di Orvieto, Roberta Tardani.
Una missiva inviata dopo che il 6 dicembre scorso, in una sala del centro anziani di Ciconia di Orvieto gremita di cittadini, si è svolta l’assemblea pubblica “Sanità negata-aiutaci ad aiutarci“, organizzata appunto dall’associazione PrometeOrvieto.
“PrometeOrvieto – spiega nella lettera – ha presentato i risultati dell’ascolto del territorio orvietano e delle esperienze poco felici dei cittadini alle prese con la Sanità pubblica; le segnalazioni erano state raccolte per il tramite della mail dilloaprometeorvieto@gmail.com e della pagina facebook della medesima associazione.
Ad onor del vero, probabilmente a causa di un malessere comune e ben distribuito in tutto il territorio regionale, le lamentele sono giunte da tutta l’Umbria, da Città di Castello ad Amelia, da Narni a Foligno, da Foligno a Castiglion del lago e via dicendo. Con ciò, contribuendo a dipingere un panorama dei servizi sanitari pubblici decisamente in affanno.
Sono state raccolte le firme dei partecipanti alla piattaforma Change.org. Con i medesimi contenuti sarà attivata nei prossimi giorni un’ulteriore raccolta di adesioni utilizzando le potenzialità dei social.
Queste le richieste a cui hanno aderito i cittadini sottoscrittori.
PrometeOrvieto presenterà a Lei Signor Presidente e a Lei Signor Assessore alla Sanità della Regione Umbria, nonché alle Autorità locali sanitarie, quali il Direttore della Ausl Umbria ed il Sindaco di Orvieto, le firme raccolte e chiederà all’Amministrazione regionale di concordare con la sottoscritta Associazione incontri periodici mensili volti a monitorare la situazione delle iniziative inerenti la ristrutturazione dei servizi sanitari umbri, così come promessi, e la situazione del livello di efficienza dei medesimi servizi”.
Nel frattempo rimane aperta la petizione online a cui si può aderire cliccando qui.