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“Progetto Terni” abbandona la maggioranza e spara contro il PD “Incompetenti”

Luca Biribanti

“Progetto Terni” abbandona la maggioranza e spara contro il PD “Incompetenti”

Dura nota della lista civica tramite il presidente Giovanni Ceccotti
Dom, 23/10/2016 - 16:53

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Debiti fuori bilancio, rimpasto di giunta, assessori dimissionari, caos mense, e ora anche l’abbandono della maggioranza della lista civica “Progetto Terni”; il sindaco di Terni, Leopoldo Di Girolamo, deve fare i conti con un nuovo scossone politico che fa tremare ancora le aule di Palazzo Spada. Dopo l’approvazione del consiglio comunale dell’atto per la richiesta di procedura di riequilibrio finanziario pluriennale per evitare il commissariamento dell’Ente sugli 11 milioni di ‘rosso’ delle casse del Comune, la maggioranza perde l’appoggio di una forza politica che era risultata fondamentale per la vittoria del primo cittadino alle ultime amministrative con il 14% di ‘bottino voti’ conquistato dalle liste civiche che ha permesso al sindaco di ottenere il secondo mandato politico di governo della città.

La lista civica “Progetto Terni”, tramite il presidente Giovanni Ceccotti, lancia un duro ‘j’accuse’ contro Di Girolamo, individuando tutte le repsonsabilità del malgoverno della città nelle scelte politiche del PD. Ecco la nota integrale della lista civica:

“Prendiamo spunto dalle ultime vicende che hanno interessato il Comune di Terni, con riferimento al disastro economico-contabile-finanziario ed al taglio degli Assessori tecnici.
Preme ricordare nuovamente che a Terni governa l’attuale amministrazione solo grazie all’apporto dei voti avuti dai cittadini che hanno premiato le Liste Civiche, che nella coalizione di centrosinistra hanno raggiunto il formidabile risultato del 14%, senza il quale il PD non avrebbe raggiunto il quorum, avendo preso solo il 30,5% dei voti. Proprio in virtù di tali risultati chiedemmo al Sindaco eletto un profondo rinnovamento, una maggiore attenzione ai problemi della città e dei cittadini, al di fuori degli interessi di partito.
Con le ultime vicende è evidente che non interessa assolutamente quello che pensano i cittadini: si è deciso infatti di licenziare tutti quegli assessori tecnici che, nel bene o nel male, rappresentavano una società civile non legata al partito di maggioranza, anche se qualcuno di loro nel frattempo aveva ben pensato di tesserarsi con il PD.
Oggi, dopo il taglio degli assessori tecnici, si è in presenza di una giunta monocolore PD responsabile di tutti i problemi della Città, di tutti i debiti accumulati e di tutte le inefficienze oggi visibili. Il danno che ha subito la Città è quindi più che mai nelle mani di un unico partito, che addirittura vorrebbe ergersi a salvatore della patria, che però non è più legittimato dalla volontà popolare.
Non ci stiamo, non siamo e non vogliamo essere complici di questo ulteriore tentativo di procrastinare situazioni ormai decotte; chiediamo pertanto a tutti i consiglieri comunali di riflettere sulla delicata situazione cittadina e di rimettere ulteriori decisioni alla volontà popolare, tornando quanto prima al voto.
Troppe le situazioni in cui l’attuale amministrazione si è dimostrata incompetente, il degrado della Città è ormai palpabile, la disoccupazione è dilagante e le problematiche del lavoro sono irrisolte (oltre alla perdita o al ridimensionamento delle principali multinazionali, alla crisi e chiusura delle piccole attività commerciali ed artigianali si aggiungono i ben noti problemi legati alle società partecipate, il fallimento dell’ISRIM, la liquidazione dell’USI, le perdite della ATC servizi, le difficoltà di ASM, la ventilata svendita delle Farmacie), l’ambiente è fuori controllo (ancora è in corso l’inchiesta giudiziaria relativa al percolato, si vuole riaccendere l’inceneritore, troppe le situazione di inquinamento dell’acqua potabile, troppi i malati di tumore), la pulizia della città, il ritiro dei rifiuti, lo scempio dei parchi cittadini nel più totale abbandono, e l’indicibile situazione della fontana di Piazza Tacito. Per non parlare del teatro Verdi e della cultura, dove per accontentare qualcuno si è distrutto tutto.
Avevamo chiesto una svolta, ci siamo ritrovati con una mini giunta, riduzione della precedente già inadeguata, e con maggiori problemi e meno professionalità. Come possiamo condividere tale paradossale decisione? Come si può pensare che togliendo alcune professionalità si possa migliorare? La decisione presa porta la Città verso il baratro del commissariamento.
Non ci stiamo. Non possiamo chiedere ai cittadini di accettare tale debacle e sopportare ulteriori nefandezze. E’ giunto il momento per il nuovo movimento civico unitario, che coinvolge tutti i cittadini, moderati, liberali e democratici, di assumere un ruolo attivo facendosi portatore dei bisogni e dei problemi reali della Città”.

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