Gubbio e Gualdo

Primi passi per la costituzione di un Polo archivistico della Città di Gubbio

La diocesi eugubina e l’Archivio di Stato di Perugia hanno siglato una convenzione, che vuol essere uno dei primi passi per la costituzione di un polo archivistico e bibliografico della Città di Gubbio. Gli altri soggetti coinvolti in questa prima fase sono la Fondazione “Mazzatinti” e il Comune.

Il polo – spiega Luigi Rambotti, direttore dell’Archivio di Stato di Perugia – ha lo scopo di mettere a disposizione una serie di strumenti, anche a livello operativo, per ottimizzare la gestione del grande patrimonio archivistico e bibliografico della città“.

La convenzione è stata firmata dallo stesso Rambotti e da mons. Luciano Paolucci Bedini, in rappresentanza della Chiesa eugubina, con il suggello del cancelliere vescovile, mons. Pietro Vispi. “Dopo Fondazione “Mazzatinti” e Diocesi di Gubbio, che sono il punto di partenza – continua il direttore dell’Archivio di Stato – seguirà il coinvolgimento di altri soggetti interessati, come la biblioteca e archivio di San Secondo e altri archivi privati.
L’obiettivo, nel giro di qualche mese, è quello di giungere alla creazione di questo Polo archivistico e bibliografico eugubino, che potrebbe essere un ottimo strumento anche per rilanciare l’immagine di Gubbio come ‘Città della cultura’“.

L’Archivio di Stato di Perugia – spiega Anna Radicchi, direttrice della Biblioteca e Archivio diocesano di Gubbio (Biar) – possiede una preziosa sezione anche nella nostra città. Siamo uniti dal comune obiettivo di portare avanti la conservazione e la valorizzazione del patrimonio archivistico storico e culturale. La convenzione che abbiamo sottoscritto non è la semplice firma di un accordo, ma testimonia il valore che entrambe le istituzioni riconoscono nel patrimonio di cui sono depositari. E testimonia anche la volontà di collaborare, nella consapevolezza che tale patrimonio rappresenta l’eredità di un passato di cui oggi sicuramente beneficiamo e che abbiamo il dovere di trasmettere alle generazioni future”.