In commissione ‘Assetto del territorio’ di Città di Castello sono state vagliate 21 osservazioni e 4 repliche al Piano operativo, che interessano le aree in cui il Prg prevede trasformazioni urbanistiche, i quadranti cioè dove la città è destinata a cambiare in modo più vistoso, ovvero: la Variante apecchiese e zona della nuova Dante Alighieri, Piazza Burri, Molini Brighigna e Campo Boario.
Ventuno osservazioni su oltre 250 complessive, a cui i commissari hanno riservato un esame approfondito alla presenza del sindaco Luciano Bacchetta, dell’assessore all’Urbanistica Rossella Cestini, di Francesco Nigro, coordinatore dell’equipe che ha curato la variante, del collaboratore Roberto Parotto, del dirigente Federico Calderini e di Marcella Mariani, responsabile dell’Ufficio di Piano.
“Siamo chiamati ad esprimerci su proposte che incideranno fortemente sul tessuto urbano futuro – ha detto la Cestini – la valutazione dovrà tenere conto dunque anche dell’interesse collettivo essendo coinvolte aree strategiche”. Per Nigro “le osservazioni sono il terreno della concertazione per risolvere situazioni in stallo da decenni. Ci sono prescrizioni chiare nel Piano ma anche margini per armonizzare i progetti dei cittadini, specialmente quando l’intervento del privato è imprescindibile per raggiungere gli obiettivi, come nel caso dei Molini Brighigna, dove la proprietà non è pubblica”.
Apecchiese e Nuova Dante – La prima tranche di osservazioni analizzate, a cui la commissione ha dato solo parzialmente il via libera, riguarda la zona dell’Apecchiese, dove è stata localizzata la sede della nuova scuola media “Dante Alighieri”. I proprietari, che cederebbero lo spazio per la costruzione, hanno chiesto aggiustamenti sul posizionamento dell’edificio, mentre altri cittadini il riconoscimento di una minima capacità edificatoria, l’entrata o l’uscita dal perimetro della trasformazione urbanistica. L’attenzione dei commissari si è concentrata sulla nuova sede e sulle dotazioni urbanistiche e viarie che deve contemplare, in particolare, il collegamento con il plesso di La Tina e Pieve delle Rose, che sarà oggetto di una prescrizione esplicita.
Molini Brighigna e Consorzio (nella foto). Di 20 osservazioni, ben 6 interessano l’area dei Molini Brighigna, su cui insistono diversi proprietari, e di Piazza Burri. Parzialmente accoglibili anche le istanze dei quesiti che manifestano, in questo quadrante, un orientamento divergente soprattutto rispetto al mantenimento o meno dell’edificio del Consorzio. Alcune osservazioni ne prospettano la demolizione, altre la conservazione. Di quest’ultima opinione Tiferno Insieme e Fd’I, in nome “di uno dei pochi esempi superstiti di architettura razionalista cittadina”. Per tecnici e amministratori “ogni elemento di questa trasformazione urbanistica andrà calato in un Masterplan, strumento che permette la concertazione di soluzioni e analisi contestuale delle grandi implicazioni, urbanistiche e culturali, che sottendono a questo intervento”.
“La complessità del recupero, stante la realizzazione di Piazza Burri, la nuova viabilità, le ipotesi di riorganizzazione del trasporto del ‘Pums’, la sua importanza per l’assetto futuro del centro storico e per l’immagine della città – ha ribadito il sindaco Bacchetta – non permettono che il Prg entri troppo nel dettaglio e rimanda la definizione di volumi e interventi ad una fase in cui ogni portatore di interesse possa avere voce. Il Comune non può prescrivere ma deve, dentro la cornice e i limiti che ha posto nel Prg, confrontarsi con i privati”.
Ex campo Boario – Su questa zona e aree limitrofe l’associazione di quartiere ‘Quelli di là dal Ponte’ ha chiesto il mantenimento e l’ampliamento della propria sede e Sogepu la caratterizzazione dell’area dove c’è l’isola ecologica. Poco distante i proprietari dell’ex sede dei Vigili del fuoco e dell’edificio contiguo hanno invece chiesto di scorporare i comparti, cosa che sarà possibile ma a parità di cubatura concessa. Un’ultima questione ha riguardato il credito di 20.000 metri cubi edificabili che la Fintab vanta verso il Comune per il ridimensionamento della struttura realizzata all’ex Fat. In fase di osservazioni, la proprietà ha chiesto dove e come riscuotere questo credito.
La procedura vuole che ogni osservazione al Piano sia illustrata e quindi votata in Commissione prima di arrivare in Consiglio per l’approvazione definitiva: nella seduta di ieri (giovedì 4 luglio 2019) i rappresentanti della maggioranza (Pd, Psi) si sono conformati alle indicazioni degli uffici mentre Tiferno Insieme, Fd’I e Lega si sono astenuti, tranne pochissimi casi specifici in cui il parere è stato contrario.