Due imprese edili, otto immobili, tra cui sei appartamenti sparsi tra Bastia Umbra e Assisi, ben dodici automobili, per un valore complessivo che supera i 600 mila euro. A tanto ammonta il maxi sequestro di beni messo in atto ai danni di due persone, U.S. e X.B., entrambi di origine albanese, di 40 e 51 anni, coinvolti nel 2008 nella maxioperazione antidroga denominata Little Orange.
L'inchiesta di quattro anni fa aveva smascherato una complessa attività di traffico di stupefacenti, in cui un gruppo organizzato introduceva droga proveniente da Spagna, Olanda e Belgio nella regione. Diciassette persone finirono agli arresti in quell'operazione, tra cui i due presunti trafficanti colpiti dal provvedimento.
Gli immensi capitali individuati nelle disponibilità dei due dalla divisione Anticrimine della Questura di Perugia, secondo quanto illustrato stamani in una conferenza stampa dal dirigente Luca Sarcoli, sono stati sequestrati e potrebbero finire confiscati in via definitiva in virtù del nuovo codice Antimafia del 2011, che prevede questo genere di operazioni nel caso di proprietà di sospetta provenienza. “E' una forma di aggressione globale della criminalità”, ha detto Sarcoli, “In sostanza si ribalta l'onere della prova. Basta essere individuati come appartenenti a delle forme di criminalità organizzata per dare motivo al sequestro. A questo punto devono essere loro a dimostrare che questo arricchimento non è di provenienza illecita”, ha precisato.
Il provvedimento, richiesto dal questore Nicolò d'Angelo, è stato firmato dal presidente del Tribunale di Perugia Nicla Flavia Restivo i primi di aprile. Il sequestro ha una durata di 18 mesi, entro i quali può essere convertito in confisca a seconda dell'esito dei riscontri sull'origine dei beni.
Francesco de Augustinis