I fondi messi a disposizione della Provincia per assumere lavoratori svantaggiati sarebbero stati utilizzati impropriamente. Per questo un’azienda del perugino è finita al centro di un’inchiesta, che ora è arrivata ad una svolta con il rinvio a giudizio dei responsabili aziendali. Tra di loro c’è anche Erika Braidich, la spoletina divenuta famosa per aver partecipato al Grande Fratello 4.
Ad occuparsi della storia – che risale agli anni tra il 2008 e il 2009 – era stata nel 2010 anche la trasmissione tv “Le Iene”, che in un servizio aveva evidenziato come il personale della società, un ristorante del perugino, sarebbero stati pagati con i soldi della Provincia senza però che essi fossero integrati, come era previsto dalla concessione dei fondi, da una parte di stipendio messa a disposizione dall’azienda in prima persona.
Mercoledì davanti al giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Perugia gli allora rappresentanti legali della società sono stati rinviati a giudizio per il reato di truffa aggravata, con la posizione della spoletina che però è stata stralciata rispetto a quella della sua socia di allora, che si trova all’estero e sarebbe attualmente irreperibile. Proprio da questa Erika avrebbe rilevato l’attività e non faceva parte della compagine sociale quando erano stati richiesti i fondi alla Provincia né quando i finanziamenti furono erogati alla società. E’ su questo, quindi, che si basa la tesi difensiva della spoletina, rappresentata in aula dagli avvocati Tizi e Accardi del foro di Spoleto. La spoletina, infatti, si è sempre detta estranea alla vicenda, essendo subentrata nella società in una fase successiva.