“Questa è la prima tappa di un lungo percorso per testimoniare innanzitutto la vicinanza alle persone che vivono una situazione davvero difficile, per dire basta all’emergenza e per dire anche che occorre una ricostruzione tempestiva perché tutte queste persone tornino ad avere una vita normale“. Ha iniziato da Spoleto questa mattina la sua visita nella parte dell’Umbria danneggiata dal terremoto del 2016 la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati, che a due anni dal sisma ha voluto toccare con mano lo stato di questi luoghi. Ma anche conoscere altre realtà, come l’area dell’anfiteatro romano, custodita all’interno dell’ex Caserma Minervio da decenni nel degrado.
“Sono qui per ascoltare, per rendermi conto di questa situazione” ha spiegato la seconda carica dello Stato. “Occorre che alla ricostruzione – ha incalzato – si diano le stesse regole dell’emergenza. Dobbiamo doverosamente ringraziare i vigili del fuoco, le forze dell’ordine, i volontari, la Croce Rossa e tutti quelli che si sono adoperati per il soccorso, sono dei campioni, però è il giorno dopo quello che manca. Qui si inserisce la burocrazia a danno dell’efficienza e invece bisognerebbe applicare le stesse norme che si applicano per l’emergenza per dar luogo ad una ricostruzione tempestiva. La gente non può vivere in una maniera sempre precaria. Qualcuno mi chiede questi giovani cosa possono aspettarsi dal futuro, – ha detto ancora – ma se non hanno un presente normale, come possono prospettare un’idea di programmazione della loro vita? E’ impossibile”.
Quanto alle ultime scelte del Governo in merito alla centralizzazione della ricostruzione nelle mani del commissario straordinario relegando le Regioni ad un ruolo consultivo, la presidente del Senato non è voluta entrare nel merito: “Non mi appassiono su questi temi, tutte le programmazioni possono essere vincenti, l’importante è che una volta fatta la scelta si colpisca l’obiettivo, quindi il progetto venga portato a termine. Di questo noi dobbiamo parlare, sennò ci perdiamo in elucubrazioni, ma la parola d’ordine è facciamo”.
Quindi un commento sull’area dell’anfiteatro di Spoleto: “l’ho trovato in uno stato di abbandono, si è persa un’altra occasione per dare a quest’anfiteatro una vita, essendo al centro di Spoleto. Pensate al significato profondo che potrebbe avere da un punto di vista culturale ma anche economico, nel senso di poterlo aprire alle botteghe, ai mestieri, all’economia. E’ nel centro di Spoleto, fa parte di quel centro pulsante che connota questa comunità. Quindi bisognerebbe agire anche qui tempestivamente, arriveranno forse dei fondi“. Ma anche qui la presidente ha puntato il dito sulle norme: “Di troppa burocrazia si muore, abbiamo bisogno di efficienza, di regole veloci che permettano di poter attuale quei programmi che ci possano essere nelle città come potrebbe essere la riabilitazione di questi due ettari e mezzo di terreno, di storia”.
Riferendosi a Spoleto, la Casellati ha quindi ricordato quello che la città “rappresenta ed ha sempre rappresentato nei secoli” ed ha espresso l’auspicio di tornare per il Festival dei Due Mondi: “Ci sono già stata, ho avuto modo di verificare sul campo la bellezza e l’importanza delle manifestazioni che ci sono tutti gli anni, mi auguro di poterlo mettere in agenda, perché per me sarebbe una straordinaria occasione di bellezza, di relax, di cultura”.
Nella città di San Benedetto c’erano anche l’onorevole Catia Polidori, la presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria Donatella Porzi e la dirigente scolastica Rosella Tonti.