Corredato da documenti e riproduzioni, ricco di particolari storici, sabato 29 ottobre 2011 alle ore 16.30 nella Sala Campani dell’ex monastero di Santa Croce a Sant’Anatolia di Narco (Pg) verrà presentato il volume intitolato “I fratelli Campani: Vita e opere di tre inventori post-galileiani”, scritto dall’architetto e ricercatore umbro Anatolio Egidi.
La pubblicazione costituisce il X volume della “Collana della Memoria”, primo della serie dedicata ai protagonisti della storia locale, edita dalla Associazione Amici di Spoleto.
La presentazione a cui parteciperà l’autore e la coordinatrice della “Collana della memoria”, Liana Di Marco, verrà presieduta del professor Giorgio Dragoni, ordinario di Storia della fisica presso l’Università degli Studi di Bologna.
Questo lavoro, che vanta anche la collaborazione autorevole di un decano della storiografia locale, il professor Ubaldo Santi, ha l’ambizioso obiettivo di aprire una finestra inedita sul panorama storico della Valdinarco. E’ un plauso tardivo e meritato a tre dei suoi figli, tuttora sconosciuti ai più. Nel corso della prima metà del XVII secolo nacquero infatti a Castel San Felice, piccolo centro rurale nel Comune di Sant’Anatolia di Narco, tre fratelli le cui vicende tecnico-scientifiche ebbero risvolti insospettabili nel mondo della ricerca e del progresso tecnologico post-galileiani. Matteo, Pier Tommaso e Giuseppe Campani, nell’arco di un ventennio, divennero leader incontrastati nel campo della fabbricazione di cannocchiali astronomici, microscopi e furono, tra l’altro, gli inventori dell’orologio notturno silenzioso, nato su commissione di Papa Alessandro VII che, a causa dell’insonnia di cui soffriva, aveva incaricato il suo Camerlengo di trovare qualcuno in grado di realizzare un misuratore del tempo che non facesse rumore e che fosse visibile anche al buio. Da qui l’invenzione del Notturno, con uno scappamento silenzioso e con luce interna.
I tre fratelli pubblicarono i risultati di prove e esperimenti nel campo della fisica e della meccanica, si applicarono inoltre, al pari dei più famosi astronomi del tempo, anche nel campo delle osservazioni celesti.
I Campani operarono presso le più importanti corti italiane: quella papale e quella del granducato di Toscana. La consolidata fiducia nei mezzi della scienza e della tecnica li indussero ad affrontare con coraggio e astuzia il delicato contrasto tra la spinta progressista della nuova scienza galileiana e le inibizioni conservatrici del Sant’Uffizio.
Il rinvenimento presso l'Istituto-Museo di Storia della Scienza di Firenze delle loro corrispondenze epistolari costituisce la prova inconfutabile della loro costante e avvincente attività di ricerca e sperimentazione in tutti i campi in cui si applicarono. I frequenti contatti con astronomi e matematici del calibro di Gian Domenico Cassini e Christiaan Huygens rivelano lo spessore e l'attendibilità delle loro ricerche ed invenzioni.
Alla redazione del libro hanno contribuito alcuni esponenti di prim’ordine del mondo accademico e del collezionismo privato. Tra questi il professor Giorgio Dragoni, Ordinario di Storia della Scienza presso l'Università degli Studi di Bologna e l'ingegnere Antonio Lenner, presidente di “Hora”, Associazione italiana cultori dell'Orologeria antica.
NOTA SULL'AUTORE
Anatolio Egidi, nato a Spoleto nel 1978, laureatosi in Architettura nel 2006, presso l’Università degli Studi di Firenze con una tesi in “Consolidamento dell’edilizia storica e miglioramento sismico”, vive e lavora a Sant’Anatolia di Narco dove svolge la libera professione di architetto.
Informazioni: segreteria della Associazione in Spoleto, Piazza della Libertà ,7 telefono e fax 0743/44960
e.mail amicidispoleto@alice.it.