Solo posti in piedi alla Club house dello stadio “C. Bernicchi” per la presentazione alla stampa del fresco accordo fra il Città di Castello Calcio e le Società rionali della città: c’erano infatti tutti ed 11 i rioni, con i loro massimi esponenti, a testimonianza della piena unità d’intenti nel fornire il proprio appoggio alla più importante espressione calcistica tifernate.
A fare gli onori di casa è stato il presidente Stefano Caldei, insieme ai dirigenti Ivano Moretti e Giuseppe Ponti, e allo sponsor Lucio Ciarabelli, da cui sarebbe partita l’idea. Il progetto è tanto semplice quanto vincente: apparentare realtà dinamiche e vivaci come le Società rionali ad una entità come il club sportivo che rappresenta la città nel centro Italia. Una chiave di lettura in tal senso l’ha acutamente fornita anche l’assessore allo Sport Massimo Massetti, nel rilevare come una volta i rioni erano in perenne competizione fra loro, mentre adesso “non è più presente la sindrome da ‘primo della classe’, per cui si può e si deve di buon grado perseguire obiettivi comuni“.
L’intesa raggiunta costituisce solo la prima pietra di un edificio da innalzare tutti assieme, attraverso una serie di singole iniziative che sono allo studio, alcune delle quali anticipate nella fattispecie: l’incontro conviviale del giovedì fra squadra e singoli rioni, presso la sede di quest’ultimi (uno alla settimana); la partitella fra rappresentanze rionali la domenica, prima del match di campionato; il logo dei rioni su maglia o pantaloncini dei giocatori (uno per calciatore dato che sono 11); il pranzo per i tifosi organizzato alla Club house stessa prima del match (ogni volta allestito da una Società rionale).
Una excalation di iniziative, insomma, che proseguirà nei giorni e nelle settimane a venire, con un punto di partenza che presto sarà cosa fatta e su cui tutti si sono manifestati entusiasti: il muro esterno dello Stadio sarà letteralmente tappezzato (a destra ed a sinistra dell’ingresso) con i loghi dei rioni, a testimonianza di una unione ormai indissolubile. Un legame teso ad avvicinare la gente e i tifernati al Città di Castello, che necessita ovviamente dell’appoggio e dell’incoraggiamento di tutti.
Fra i tanti progetti proposti, c’è pure quello del classico ’terzo tempo’ (ovviamente curato dai rioni) di stampo rugbistico a fine match, in particolare da approfondire nei confronti di sodalizi e tifoserie con le quali da tempo esiste un po’ di ruggine.