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Premio Aglaia, quest'anno assegnato al Prof. Tullio Seppilli antropologo di UniPerugia

Il 19 novembre alle 15,30 presso l’Albornoz Palace Hotel l’Associazione Aglaia organizza,come ogni anno, un interessantissimo convegno destinato, sia agli operatori sanitari che ai cittadini. Dallo scorso anno è stato istituito anche un premio, appunto“il Premio AGLAIA”, che viene assegnato a chi si è distinto particolarmente nel campo scientifico contribuendo con il proprio impegno allo sviluppo della conoscenza e del sapere in ambito altamente culturale. Nel 2010 il riconoscimento è andato al Dott. Luciano Casciola, primario del reparto di Chirurgia presso l’Ospedale di Spoleto, noto internazionalmente per la sua modernissima tecnica operatoria eseguita con il robot.
Quest’anno il premio è stato attribuito all’emerito Dott. Tullio Seppilli, Professore di Antropologia Culturale e direttore dell’Istituto di Etnologia e Antropologia culturale nella Facoltà di Lettere e filosofia dell’Università di Perugia; presidente del “Festival dei Popoli” (Istituto Italiano per i film documentari sociali), e della società Italiana di Antropologia medica, (editrice della rivista “A.M.”)
Ha fatto parte dei comitati direttivi delle riviste “Critica marxista” e “La questione criminale” “A.M.”. Su quest’ultimo periodico ha pubblicato moltissimi articoli.
Il Prof.Seppilli, tornato in Italia dopo aver trascorso in gioventù molti anni nel lontano Brasile, ha lavorato sul terreno teorico, empirico e operativo in numerosi campi della ricerca socio – antropologica ottenendo numerosi incarichi di alto livello. La sua elaborazione teorica si è concentrata, in particolare, intorno ai problemi del rapporto, nella condizione umana, tra il “biologico” e il “sociale”, e nei riguardi di una fondazione della teoria marxista della cultura intesa nel significato marxiano di forma storica della “coscienza sociale”. Non secondari nella sua formazione e nell'impostazione di tanta parte del suo lavoro scientifico l'influenza esercitata su di lui dalla sua originaria impostazione naturalistica, e il suo, conseguente, interesse per l'antropologia medica.