Tante richieste di chiarimenti alle associazioni venatorie sul sistema di conteggio del carniere scelto dalla Regione per il 1° settembre
Telefono rovente dei presidenti e tanto lavoro per gli uffici delle associazioni venatorie umbre, sabato mattina, dopo che venerdì la Regione ha preadottato l’integrazione al Calendario venatorio, con l’introduzione della preapertura per il 1° settembre per la sola caccia alla tortora.
L’integrazione al Calendario venatorio
Una giornata di caccia con tante incognite, a causa delle limitazioni legate alla normativa europea e al Piano nazionale che l’ha recepita. E delle soluzioni individuate dalla Regione Umbria per assicurare il rispetto del carniere assegnato, che è di 5 capi a testa, per un totale di 2971 tortore in tutta la regione. Limite che è dato dalla metà della media delle tortore indicate nei tesserini venatori vagliati, dal 2014 al 2018.
Per avere l’aggiornamento in tempo reale dei capi abbattuti e non superare quindi tale limite, la Regione ha affidato alla propria società “PuntoZero” la creazione di una app con la quale il cacciatore deve subito segnare il capo abbattuto. Ne consegue che il 1° settembre sarà passibile di multa il cacciatore sprovvisto di telefonino o trovato in una zona senza copertura di rete per potersi collegare alla app. Il sistema, infatti, al raggiungimento del 60% del carniere manda un allert e alla quota dell’80% blocca la app, decretando quindi la fine della giornata di preapertura.
Preapertura tortora, come funziona la app
L’assessore Morroni, che venerdì mattina prima della seduta di Giunta aveva comunicato alle associazioni venatorie la novità, ha spiegato, insieme ai propri tecnici, che non si poteva derogare altrimenti alle normative europee e al conseguente Piano nazionale.
All’interno delle associazioni venatorie, tuttavia, c’è molta delusione, con pochissime eccezioni. Malumore confermato dalle proteste di tanti associati, molti dei quali non dispongono di uno smartphone o trovano comunque difficoltoso il sistema di conteggio digitale. D’altra parte si lamentano anche diversi cacciatori social, quindi sufficientemente “digitalizzati”.
Tra le associazioni venatorie si evidenzia però una disparità di trattamento tra i cacciatori umbri. Tanto più che tutti pagano la stessa quota per il rinnovo della licenza.
Molti, che attendevano l’avvio della stagione venatoria a metà settembre, sabato mattina si sono affrettati ad effettuare il pagamento per il rinnovo della licenza. Che tra l’altro, dopo lo stop dei bollettini il venerdì precedente il Ferragosto, può essere effettuato solo con il sistema PagoPa.
Licenza, rinnovi solo col PagoPa
Alcuni cacciatori, prevedendo anche che il carniere complessivo sarà raggiunto in poche ore, annunciano di non voler partecipare all’uscita in preapertura. Molti, tuttavia, non rinunceranno a quella che comunque considerano una tradizione, anche se con tanti limiti.
Anche per loro le associazioni venatorie, di fronte alla comunicazione di Morroni e degli uffici, non se la sono sentita di rinunciare comunque ad una giornata di caccia, per protesta. Pur ribadendo che una diversa soluzione, lavorandoci nei tempi giusti, si sarebbe potuta trovare.
La preapertura alla tortora del 1° settembre, comunque, evita almeno che questa specie possa essere eliminata dal carniere nei prossimi anni.
Lunedì, come da iter, l’integrazione al Calendario venatorio va in Commissione regionale, prima della definitiva approvazione.