PopSpoleto: Patacconi salva in extremis assemblea, Mps conferma ‘no’ a obbligazioni - Foto - Tuttoggi.info

PopSpoleto: Patacconi salva in extremis assemblea, Mps conferma ‘no’ a obbligazioni – Foto

Redazione

PopSpoleto: Patacconi salva in extremis assemblea, Mps conferma ‘no’ a obbligazioni – Foto

Ven, 10/08/2012 - 19:59

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Doveva essere un pro forma, di quelle assemblee destinate a risolversi in pochi minuti. Invece alla PopSpoleto si è vissuta un’altra giornata al cardiopalma, non bastassero i crucci per l’inchiesta della Procura di Spoleto, l’avvio dell'ispezione da parte della Vigilanza e il recente divorzio da Banca Mps. Per tutto il pomeriggio (i lavori sono terminati alle 13) è stato praticamente impossibile sapere cosa fosse successo. Solo alle 19.33, dopo sei ore e mezzo, piazza Pianciani ha diramato il tanto sospirato comunicato ufficiale. Fino a quel momento il silenzio più assoluto con il telefonino del presidente D’Atanasio che squillava prima a vuoto e poi definitivamente “irraggiungibile”. Tuttoggi.info aveva provato in mattinata a seguire i lavori: peccato che PopSpoleto, forse per non esser da meno della holding, aveva schierato all’ingresso 2 vigilantes con l'ordine di non far entrare nessuno. Un comportamento inconsueto per una società quotata in Borsa che dovrebbe avere quanto meno l’accortezza di riservare ai giornalisti una sala con un monitor attraverso il quale seguire i lavori. Così almeno funziona nelle società quotate a piazza Affari.
L’Assemblea ordinaria – i lavori erano partiti regolarmente e, almeno l’assemblea ordinaria, era scivolata via abbastanza tranquillamente. All’ordine del giorno la nomina di un sindaco dopo le dimissioni dal collegio sindacale di un membro effettivo. Ad essere eletto, pare dopo una decisa presa di posizione da parte di Mps, è risultato il dottor Fabio Cassi. Il collegio risulta così composto: Michele Fesani presidente, Pala Nannucci sindaco, Fabio Cassi sindaco (Marco Cucuzza membro supplente).
L’Assemblea straordinaria – è stato l’avvio della seconda parte dell’assembla a creare un po’ di tensione all’interno della sala dei soci, forse perché Bps-Scs temeva quello che poi si è verificato: il mancato voto di Mps (socio di minoranza con il 26% del pacchetto) all’emissione di 70 milioni di obbligazioni. O meglio alla delega al Cda di avviare questa operazione (la delega all’aumento di capitale da 30 milioni di euro è stata invece approvata da Rocca Salimbeni). E’ intorno al primo aspetto, quello dell’emissione obbligazionaria, che si sarebbe reso indispensabile il soccorso degli Eredi Patacconi la cui quota azionaria, con Mps decisa a votare contro, sarebbe risultata indispensabile per consentirne l'approvazione. Così i Patacconi, assenti all’appuntamento, avrebbero inviato in extremis una delega ad un noto avvocato spoletino affinchè li rappresentasse in assemblea. Questo, ove confermato, spiegherebbe il ritardo con cui ha avuto inizio la seconda parte dell’adunanza, quella dedicata ai temi di straordinaria amministrazione. La nota emessa poco fa non aiuta a chiarire cosa è successo dietro le quinte. Leggiamo: “L’assemblea ha deliberato in sede straordinaria: 1. L’eliminazione dell’indicazione del valore nominale delle azioni della Banca, 2. L’attribuzione al Cda di una delega ad aumentare il capitale sociale, a pagamento, in via scindibile ed in una o più volte, fino ad un importo massimo di 30milioni di euro; 3. L’attribuzione al Cda di una delega ad emettere obbligazioni convertibili fino ad un importo nominale max di 70milioni di euro, con eventuale opzione in capo alla Banca di rimborsare, a scadenza o anticipatamente, il prestito mediante consegna di azioni ordinarie e/o corrispettivo in denaro”.
Le decisioni assunte oggi dagli azionisti restano comunque sub iudice, ovvero dovranno attendere il disco verde di Bankitalia. Bps ha confermato la notizia così: “le suddette deliberazioni saranno iscritte presso il competente Registro delle Imprese, a seguito del rilascio da parte di Banca d’Italia del provvedimento di accertamento di cui all’art. 56 del Tub” si legge nella parte finale del comunicato. Impossibile sapere i tempi di attuazione della delega, anche se fonti vicine a holding e controllata parlano di diversi mesi per quella riferita all’aumento di capitale e di molti di più per quella dell’emissione obbligazionaria.
Dg assente – ai lavori non avrebbe preso parte il direttore generale Francesco Tuccari. Una assenza che ha suscitato non poco clamore dentro e fuori il Palazzo. Non sono chiari i motivi; i maligni sostengono che da qualche giorno fra Tuccari e il board ci sarebbe qualche tensione dovuta alla mancata approvazione di un aumento degli emolumenti in favore del d.g.. Ma si tratta solo di rumor.
Carlo Ceraso
Hanno collaborato Carlo Vantaggioli e Jacopo Brugalossi
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