Carlo Ceraso
L’ago del barometro posizionato sui tetti di Piazza Pianciani sembra puntare finalmente verso il sereno. Chiuso definitivamente il capitolo ‘Pallini’, che deve ancora siglare l’accordo bonario raggiunto all’inizio della scorsa settimana, la controllante Scs ha avviato ufficialmente le trattative per il nuovo direttore generale, figura la cui nomina, come recitano i Patti Parasociali siglati con Monte dei Paschi, spetta alla proprietà. Per questo Giovannino Antonini è partito alla volta di Siena per sottoporre ai vertici del presidente Mussari il nome di Francesco Tuccari, attuale condirettore di Banca popolare commercio e industria (gruppo Ubi) pronto a ricoprire il ruolo di Pallini. Un incontro che ha ufficialmente riportato i due gruppi a dialogare dopo la tempesta seguita alla famosa (ma ancora poco nota) relazione di Bankitalia. Rocca Salimbeni ha accettato la proposta avanzata da Antonini, visto che il curriculum di Tuccari è di tutto rispetto e mostra ampie garanzie. Anche Tuccari, così come Pallini che aveva iniziato la propria carriera nella Vigilanza di Palazzo Koch, può vantare una consolidata esperienza in Consob tanto da aver raggiunto il prestigioso incarico di condirettore della Divisione intermediari e responsabile dell’Ufficio insider trading prima di spiccare il volo verso Ubi Banca.
La ratifica della nomina avverrà in un prossimo Cda di Scs (quello in programma per domani non vede l’argomento all’ordine del giorno) al quale Antonini si presenterà ‘forte’ anche del disco verde ottenuto da Siena. Il voto favorevole a Tuccari è cosa pressoché certa, anche se qualche rischio c’è dal momento che qualcuno si era già espresso in favore di Mauro Conticini, l’attuale vice direttore generale in quota al Mps che, neanche a dirlo, si era mostrato più che felice di poter ricoprire un ruolo ancor più prestigioso. Insomma, per dirla scherzosamente come aveva chiosato qualche giorno fa il presidente Antonini al termine di una conferenza stampa, l’era degli ‘ini’ (Pallini, Conticini, etc.) sembra lasciar il passo a quella degli ‘uccari’ (accostando al cognome del futuro d.g. quello del vice presidente vicario Michelangelo Zuccari).
Da Rocca Salimbeni è arrivato anche il via libera alla nomina dei 4 consiglieri che andranno a sostituire i dimissionari. I nomi restano blindati anche perché, scaduti i tempi per la cooptazione (40 giorni prima dell’assemblea dei soci fissata per il prossimo 30 aprile), solo il voto dell’Assemblea potrà ufficializzarne l’insediamento. Se quindi il vento della primavera spira fra Siena e Spoleto, restano freddine le temperature con Perugia dove Coop Centro Italia potrebbe rimanere del punto di non nominare un proprio uomo nel consiglio della Popolare. Nomina che a questo punto verrebbe esser indicata da un altro socio di minoranza, gli Eredi Patacconi. Dunque fra poco più di un mese il Cda tornerà nel pieno della operatività e della rappresentanza con i suoi 14 consiglieri.
Le nubi nere che per due mesi, quasi come la nuvoletta del ragionier Fantozzi, si erano fermate sulle teste della governance di BPS e SCS, sembrano quindi allontanarsi di ora in ora. Anche se in cielo resta la perturbazione proveniente dal vicino Corso Mazzini, sede del Palazzo di Giustizia.
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