Pop Spoleto, Gip “riaprire indagini su caso Solfaroli” / Sospeso anche decreto ingiuntivo fatto dalla Banca - Tuttoggi.info

Pop Spoleto, Gip “riaprire indagini su caso Solfaroli” / Sospeso anche decreto ingiuntivo fatto dalla Banca

Redazione

Pop Spoleto, Gip “riaprire indagini su caso Solfaroli” / Sospeso anche decreto ingiuntivo fatto dalla Banca

Mar, 03/09/2013 - 23:30

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(Car. Cer.) – Potrebbero profilarsi nuovi guai per l’ex presidente della Banca Popolare di Spoleto Giovannino Antonini e l’ex direttore generale Francesco Tuccari. Il giudice per le indagini preliminari di Spoleto, Augusto Fornaci, ha infatti restituito alla Procura della repubblica gli atti relativi alla presunta estorsione di cui sarebbe rimasto vittima l’ex vicepresidente vicario della holding Scs Danilo Solfaroli, indicando al pm Mara Pucci di riaprire le indagini citando quale teste un alto dirigente dell’istituto di credito.
La vicenda, come denunciata da Solfaroli agli inquirenti, risale all’infuocato autunno del 2011 quando nel board Scs cominciò a far breccia l’ipotesi di sfiduciare Antonini dalla presidenza della cooperativa che controlla Bps. I numeri ci sarebbero pure stati: da una parte Cucchetto, Raggi, Solfaroli e Protasi; dall’altra Antonini con i ‘fedelissimi’ Bellingacci e Morelli.
Secondo la denuncia, Tuccari avrebbe “invitato” il vicario di Scs a dimettersi dal Cda in cambio di un “occhio di riguardo” su alcune pratiche di finanziamento per le aziende dello stesso Solfaroli. Un pressing che l’ex d.g., qualche giorno dopo, avrebbe rinnovato insieme ad Antonini nel corso di un incontro presso l’abitazione di quest’ultimo. Solfaroli non sarebbe invece sceso a compromessi, infilando anzi il giorno successivo gli uffici della Procura per denunciare il tentativo di estorsione.
Come andò a finire è risaputo: grazie al colpo di spugna compiuto nell’assemblea del 17 dicembre 2011, quella ribattezzata “della vergogna” (9 gli indagati per i quali il pm Puccisi appresta a chiedere il rinvio a giudizio), l’ex dominus riprese il controllo della coop e dunque dell’istituto bancario defenestrando i quattro ‘dissidenti’.
Quello che avvenne nelle settimane successive ha dell’incredibile, stando alla ricostruzione fatta dal legale di Solfaroli, l'avvocato Giuseppe La Spina: Bps, dopo l'assemblea di dicembre, revocò infatti gli affidamenti concessi alle aziende immobiliari di Solfaroli e, nel giro di qualche settimana, fece partire anche un decreto ingiuntivo che di fatto ‘paralizzò’ le attività societarie. Quando si dice che una banca sa essere efficiente.
Nei giorni scorsi il Tribunale di Spoleto, accogliendo alcuni capitoli di prova esposti da La Spina, ha sospeso il decreto ingiuntivo fissando l’udienza per il prossimo 22 novembre. Ma in queste ore trapela la notizia più clamorosa, quella relativa alla presunta estorsione subita dall’ex vicepresidente vicario e per la quale il pm aveva chiesto l’archiviazione per Antonini e Tuccari. Il gip infatti, esaminando l’opposizione fatta al decreto di archiviazione, ha indicato di riaprire le indagini affinché venga ascoltato un dirigente della PopSpoleto informato sui fatti e la cui testimonianza risulterebbe fondamentale ai fini dell'accertamento della verità.
“Sulle due vicende mi pare che abbiamo chiarito la posizione del mio cliente che ha subito dei gravi danni dal comportamento di diversi soggetti – dice l’avvocato La Spina raggiunto telefonicamente da Tuttoggi.info -, la questione si complica perché coinvolge anche la Banca Popolare dal momento che, secondo legge, è chiamata a rispondere dell’operato dei propri dipendenti, nella fattispecie dell’ex d.g. profilandosi così, stante il contenuto della grave minaccia subita dal mio assistito, una causa milionaria a danno della banca stessa”.
Accuse respinte da Antonini e Tuccari già alle prese con altri guai giudiziari: entrambi costretti a difendersi dalle accuse mosse dalla procura di Spoleto che si appresta a chiederne il rinvio a giudizio, insieme ad atre 32 persone, per varie ipotesi di reato (si va, a vario titolo, dalla associazione a delinquere, ostacolo alla Vigilanza e usura); Antonini anche da quelle della procura di Roma che dal 22 luglio scorso ha chiesto e ottenuto gli arresti domiciliari per corruzione in atti giudiziari nel presunto tentativo di “aggiustare” il ricorso al Tar con il quale l’ex dominus voleva annullare il decreto di commissariamento di PopSpoleto e Scs firmato dal ministro del Mef e da Bankitalia.
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