(Ale.Chi.) Continua la lotta allo spaccio degli stupefacenti a Perugia: non più solo il centro, ma anche la periferia si è trasformata in una piazza importante per lo smercio di droga. Questa volta il sequestro, avvenuto per mano della seconda sezione della Questura di Perugia guidata dal sostituto commissario Roberto Roscioli della sezione contro il crimine diffuso, è stato effettuato nella zona di Ponte Felcino, in Via Catania, già teatro di altri arresti (da ricordare l'operazione Termopili): si tratta di due partite distinte di eroina e cocaina di qualità purissima destinata al mercato del capoluogo umbro. La segnalazione è partita da alcuni residenti, che avevano notato alcuni movimenti sospetti. Ponte Felcino è infatti una zona abitata da diversi immigrati, che lavorano regolarmente, ma “anche da altri soggetti, a volte irregolari e legati al mercato della droga”.
A seguito del lavoro degli agenti, la retata finale è partita, sabato sera, da una soffiata sull'arrivo di un carico di droga destinato alla piazza. Grazie anche all'intervento della Polizia stradale, è stata così fermata un'auto, una Fiat Punto Verde, che mostrava alcuni segni particolari, utili anche al suo riconoscimento: la vettura montava infatti il ruotino di scorta, e aveva il cofano dell'auto più scuro rispetto al resto della carrozzeria. Attraverso una sonda a fibra ottica, utile a perquisire l'auto evitando di dannegiarla, è stato trovato un quantitativo di droga pari a 1 chilo e ottocento grammi, di cui un terzo cocaina e due terzi eroina, per un valore totale di mercato di circa 82mila euro. L'uomo al volante, un'extracomunitario maghrebino, ha poi fornito l'indirizzo di un'abitazione, dapprima rivelatosi sbagliato, dove si nascondeva il complice, anche lui di origini nordafricane. Quest'ultimo aveva con sè in casa 1800 euro e altre sette palline di droga. Con lui un altro uomo, estraneo ai fatti.
E' scattato così l'arresto dei due per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Da precisare che uno dei due arrestati era un volto già noto alle forze dell'ordine. Secondo gli inquirenti si tratterebbe di un mercato di approvvigionamento diverso rispetto al solito, spesso legato alla città di Napoli: questa volta è probabile che la droga provenisse da Cesena.
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