Il fischio dell’arbitro decreta la fine della partita per impraticabilità del campo. Solo che, a rendere impraticabile il tribolato campetto di Ponte della Pietra, non è la pioggia, né la neve, né qualche altra funesta condizione meteo. A rendere impraticabile quel campo, tra i palazzi ed il costruendo centro parrocchiale, è lo stesso fischietto dell’arbitro. Troppo forte, secondo quanto rilevato dall’Arpa, su sollecitazione di alcuni residenti stufi di sentirsi fischiare nelle orecchie.
Né sono servite le accortezze del Centro sportivo italiano che gestisce la struttura, di limitare le partite serali, eliminando del tutto quelle dopo le 22. L’ordinanza del sindaco, proprio a seguito dell’esposto presentato da alcuni residenti e dei rilievi dell’Arpa, parla chiaro: a Ponte della Pietra si può giocare solo di giorno. A meno che gli arbitri non decidano per una condizione molto all’inglese, evitando di sanzionare i falli. Ma comunque, alla fine, dovrebbe esserci sempre almeno il triplice fischio a decretare la fine della partita.
Per il Csi la fine della partita sembra ormai arrivata: svolgere le partite solo di giorno non consente di andare avanti ad un’attività che si basa in gran parte sul volontariato. Con la parrocchia si proverà a fare un incontro, ma di soluzioni praticabili, di fronte a questo problema, stavolta se ne vedono ben poche.
E così, questa sembra essere la fine per il campo sportivo di Ponte della Pietra. Anni fa, quando la parrocchia decise di costruire il centro e di ridurne le dimensioni, molti residenti si sollevarono chiedendo di bloccare il progetto. Che alla fine portò alla realizzazione degli attuali campetti, più piccoli ma più moderni, accanto al nuovo centro parrocchiale, ancora in costruzione. Ora, l’azione di altri residenti, ne limita ulteriormente l’utilizzo.