È tornato percorribile, dopo ben 7 anni di chiusura, il suggestivo itinerario del pomerio di via Campo dei Fiori, a ridosso delle mura storiche del quartiere San Giacomo di Città di Castello.
La conferma è arrivata in Consiglio comunale dall’assessore ai Lavori Pubblici Riccardo Carletti, rispondendo a due interrogazioni presentate dai Emanuela Arcaleni /Castello Cambia) e Filippo Schiattelli (Unione Civica Tiferno).
Le perplessità erano nate soprattutto lo scorso giugno, quando l’ex consigliere Luigi Bartolini aveva segnalato la chiusura del percorso e i due consiglieri di opposizione avevano chiesto chiarimenti su stato dei lavori e natura pubblica o privata dell’area. “Un tratto di straordinaria bellezza, ma spesso precluso ai cittadini dai cancelli d’accesso”, ha osservato Arcaleni, sottolineando anche “la necessità di una migliore valorizzazione turistica, con segnaletica e informazioni storiche”.
Carletti ha chiarito che la chiusura era stata disposta nel 2018 con ordinanza sindacale, per motivi di sicurezza legati al rischio di caduta di pietre. Grazie ad un finanziamento del Ministero della Cultura, i lavori di consolidamento e restauro sono stati completati nel tratto interessato, restituendo al Comune e ai cittadini un percorso pedonale rinnovato e messo in sicurezza. “I cancelli oggi sono aperti e la sede stradale ripristinata: l’area è nuovamente fruibile da tutti”, ha assicurato l’assessore.
Nel corso della discussione è stato anche fatto il punto sugli interventi ancora in corso lungo viale Diaz, che termineranno a gennaio 2026, e su altri tratti che saranno interessati da futuri restauri, come quello nei pressi del liceo classico Plinio il Giovane.
La minoranza si è detta sostanzialmente soddisfatta. “Le interrogazioni hanno prodotto i risultati attesi: i cittadini possono tornare a camminare in via Campo dei Fiori”, ha commentato Schiattelli. Più cauta Arcaleni, che ha ribadito la necessità di chiarire definitivamente il ruolo dei cancelli e di avviare una vera valorizzazione turistica del percorso.
