Da 17 anni comandante della Polstrada orvietana, Spagnoli ha raggiunto i 40 anni di servizio in polizia: la lettera aperta di saluto
Va in pensione il comandante della polizia stradale di Orvieto, il sostituto commissario coordinatore Stefano Spagnoli. Un traguardo raggiunto dopo 40 anni di servizio, 17 dei quali nel ruolo attuale, nell’ufficio in cui prestò servizio suo padre. Il 30 giugno, dunque, lascerà il servizio attivo per raggiunti limiti di età, passando tra l’altro il testimone alla figlia che proprio quel giorno prenderà servizio nella polizia di Stato.
Proprio in occasione del suo pensionamento, il comandante Spagnoli ha voluto scrivere una lettera aperta alle istituzioni ed alla cittadinanza. La pubblichiamo di seguito.
Carissimi amici,
il 30 giugno, dopo quasi 40 anni di servizio, lascerò la Polizia di Stato per raggiunti limiti di età. Non posso nascondere la malinconia che mi assale al pensiero di lasciare “il servizio attivo” nella Polizia di Stato ma, in tutte le cose, c’è sempre un inizio ed una fine. Per questo motivo sento, intimamente, il desiderio di salutare tutti coloro che, a vario titolo, si sono relazionati con me nel corso della mia “vita operativa” nella Polizia di Stato e, in particolare, di quella trascorsa presso il Reparto che ho avuto l’onore di comandare per oltre 17 anni, la Sottosezione Polizia Stradale di Orvieto, ufficio nel quale anche mio padre, quasi 40 anni fa, prestò servizio. Furono la sua passione e la sua dedizione che mi spinsero ad entrare in Polizia e poi chiedere, dopo un periodo alla Questura di Roma, di essere assegnato alla Polizia Stradale, prima a Roma e poi ad Orvieto, dove arrivai nel 1991 da Agente e fui, inizialmente, impegnato in servizi di vigilanza stradale, infortunistica e polizia giudiziaria, quest’ultimo settore, fin dall’inizio, la mia grande passione.
Nel 2006, dopo essere riuscito a raggiungere alcuni importanti traguardi nella mia carriera di Poliziotto, fui nominato Comandante e, con grande orgoglio e gratificazione per essere stato scelto dai miei superiori per un tale rilevante e delicato incarico, ne assunsi l’onere ma soprattutto l’onore, nella piena consapevolezza della grande e delicata responsabilità che mi era stata affidata. Ripercorrendo il tracciato della mia attività di Poliziotto ma, soprattutto, di Comandante, non posso non ringraziare, principalmente, la grande squadra che ho avuto l’onore di coordinare e che è stata sempre al mio fianco, anche e soprattutto nei momenti più difficili. Senza la loro competenza, professionalità, dedizione e spirito di sacrificio mai sarebbe stato possibile ottenere i tanti, numerosissimi, successi raggiunti dalla Polizia Stradale di Orvieto, soprattutto nel contrasto alla criminalità, anche di elevatissimo spessore. Una squadra che, nel tempo, si è rinnovata o comunque modificata ma che non ha mai perso lo smalto, la vivacità e il brio di un gruppo coeso e vincente ed è a loro, appunto, che va tutta la mia riconoscenza.
Speciale gratitudine, poi, la devo alla mia famiglia che non mi ha fatto mai mancare il sostegno incondizionato e la costante vicinanza anche quando io, spesso, per ragioni di servizio, non potevo esserle altrettanto vicino e presente.
Un riverente, sincero e caloroso ringraziamento va all’Autorità Giudiziaria e, in particolare, a tutti i Magistrati delle Procure di Terni, Viterbo, Siena e Rieti con i quali ho avuto l’onore di collaborare e che mai mi hanno fatto mancare il loro indispensabile supporto con manifestazioni di stima e fiducia. Rispettosa riconoscenza la rivolgo alle varie autorità Prefettizie dell’ufficio Territoriale del Governo di Terni con le quali, nel corso degli anni, ho avuto l’onore ed il piacere di collaborare ed a tutti i funzionari ed impiegati con i quali è stato sempre agevole rapportarsi per ogni esigenza di servizio, merito della loro professionalità, disponibilità e senso del dovere.
Nondimeno, ringrazio la Protezione Civile di Orvieto e tutte le istituzioni cittadine, civili e religiose, i Sindaci e le autorità ecclesiastiche che nel tempo si sono avvicendate e che hanno sempre fatto sentire la Polizia Stradale di Orvieto parte essenziale delle Comunità da essi rappresentata.
Un’amichevole gratitudine va invece ai colleghi di tutte le altre Forze dell’Ordine, Armate e dei Vigili del Fuoco del territorio con i quali c’è sempre stata una proficua ed efficiente collaborazione costantemente finalizzata all’unico comune obbiettivo: garantire la sicurezza della collettività. Infine, ma ovviamente non per importanza, ringrazio calorosamente i miei Superiori gerarchici che, nel tempo, con la loro vicinanza, disponibilità e sostegno, non mi hanno mai fatto sentire né lasciato solo, soprattutto nei momenti più difficili e complessi, talvolta anche molto critici, della mia attività operativa.
Per quanto mi riguarda ho sempre ispirato il mio servizio (essere un poliziotto ritengo sia, appunto, da considerare un “servizio” alla comunità) e la mia azione di Comando al rispetto del giuramento fatto a me stesso il primo giorno in cui ho assunto l’incarico di Comandante: fare del dialogo lo strumento principe nella gestione del Reparto, ponendomi al servizio del territorio, e facendomi guidare dai valori della nostra Costituzione quali la solidarietà, l’uguaglianza, la giustizia, la dignità ed il valore della persona. La mia porta è stata sempre aperta sia per la collettività che per i colleghi, per e con i quali ho avuto il piacere e l’onore di lavorare.
Penso e spero di non aver mai lasciato indietro niente e nessuno nella certezza, comunque, di aver profuso incessantemente il massimo dell’impegno in tal senso, avendo sempre svolto il mio servizio con il massimo rigore e la massima determinazione applicando questi due principi, anzitutto, su me stesso e senza mai trascurare però altri tre valori che ritengo assolutamente altrettanto essenziali nella vita: l’onestà, la sensibilità ed il buon senso. Lascio la Polizia di Stato con tristezza perché, come amo sempre dire, è una professione che, una volta entrata dentro di te, scorrerà per sempre nelle tue vene ma, tuttavia, con il sollievo che il mio legame, con questa straordinaria Istituzione, continuerà nel tempo grazie al mandato di segretario nazionale del Coisp (sindacato maggiormente rappresentativo della Polizia di Stato), che durerà fino a tutto il 2026 e che mi permetterà di continuare ad essere sempre vicino ai colleghi per la tutela delle loro condizioni lavorative e all’Amministrazione nelle sfide che continueranno ad impegnare la Polizia di Stato in futuro. Un particolare legame con la Polizia di Stato poi, comunque, rimarrà anche perché mia figlia Giulia seguirà le mie orme, una scelta di cui sono ovviamente molto orgoglioso: il destino ha voluto, benevolmente, che il passaggio di testimone, tra la mia uscita e l’ingresso di mia figlia nei ruoli della Polizia di Stato, utile a perpetuare questo legame, si realizzerà proprio nello stesso giorno, il 30 giugno p.v..
Ed in ultimo, ma non come ultimi, mi rivolgo a voi giornalisti. Ho aperto questa mia lettera scrivendo “CARISSIMI AMICI” !!! Non è stato un caso, il “CARISSIMI AMICI” è rivolto proprio a voi (tali vi considero) cui inoltro questa mia lettera di commiato perché, oltre alla doverosa comunicazione della mia collocazione in quiescenza che, attraverso i vostri canali comunicativi vorrei diffondere alla comunità, sento fortemente il desiderio di esprimervi il mio particolare e sincero ringraziamento per l’attenzione che avete sempre riservato alla Polizia Stradale di Orvieto nel raccogliere, documentare e raccontare, con eccellente professionalità, attraverso i vostri media, ogni attività svolta nell’ambito della polizia giudiziaria, infortunistica e in ambito sociale. Abbiamo vissuto insieme, purtroppo e nostro malgrado, moltissime tragedie, da ultimo anche appena qualche giorno fa, ma anche grandi successi nel contrasto alla criminalità e voi avete sempre raccontato tutto con quello stesso sentimento di dolore o quella stessa passione ed esultanza di come noi poliziotti vivevamo quel momento e di questo io ve ne sono grato. Vi siete continuamente rapportati con me e con i miei colleghi con correttezza, lealtà, obiettività, sensibilità e pazienza e, oserei dire appunto con Amicizia, specialmente nelle circostanze più drammatiche che, nel corso di questi anni, abbiamo vissuto insieme, anche se ognuno nell’ambito delle rispettive competenze. Avete sempre accolto, con condivisione e comprensione, le mie sensibilità e reticenze nel fornire informazioni personali sulle vittime e protagonisti di tragedie stradali, dimostrando una delicatezza e attenzione non sempre scontata in chi svolge la vostra professione. Così come in circostanze di arresti importanti o eccellenti, pur “tartassandomi”, comunque avete sempre avuto l’attenzione e la pazienza di comprendere le difficoltà del momento ed attendere la mia disponibilità.
Non posso concludere questa mia lettera di saluti e ringraziamenti senza prima ricordare con profonda commozione tutti quei colleghi con i quali, nei miei 40 anni di servizio, ho lavorato e che purtroppo sono scomparsi prematuramente. In particolare vorrei ricordare il collega Salvatore Mirabella che, a soli 23 anni quando io ne avevo 25, mentre eravamo in servizio insieme a Roma, durante la fase di rilievi di un incidente, precipitò da un ponte e perse la vita tragicamente; e poi i colleghi Alessandro Di Cintio e Mauro Melis che prestarono servizio proprio alla Sottosezione di Orvieto ed entrambi scomparsi, purtroppo, per una brutta malattia, il primo a 36 anni ed il secondo a 56 anni.
Nell’intima speranza che il servizio da me reso, per circa 40 anni, sia stato utile per l’intera comunità ed apprezzato dalla stessa, vorrei congedarmi dalla mia città “soltanto come Poliziotto” e a quanti, tantissimi, tra rappresentanti di varie istituzioni, enti e concittadini, manifestandomi affetto, gratitudine e stima, da tempo mi sollecitano a continuare ad impegnarmi per la collettività in altri ambiti, voglio assicurare che, laddove si presenterà l’occasione, non mancherò di mettermi a disposizione della comunità.