Con protocollo dello scorso 27 maggio, il Comune di Terni ha adottato il nuovo “Codice di comportamento dei dipendenti del Comune di Terni” che disciplina il comportamento che tutti gli impiegati del Comune devono mantenere nell’esercizio delle loro funzioni. Il codice si è reso necessario per via di alcuni atteggiamenti non sempre irreprensibili da parte di alcuni dei dipendenti del Comune che adesso dovranno rigare dritti. Appartenenti al corpo di Polizia Locale dovranno fare il salute militare alle istituzioni, saranno obbligati a mostrare matricola se richiesto e dovranno osservare un decoro molto rigido che prevede la copertura di eventuali tatuaggi in vista, l’assenza di piercing, un acconciatura e un trucco adeguati all’uniforme. E poi le strette social e nei rapporti con la stampa che valgono per tutti i dipendenti.
Polizia Locale, no a tatuaggi in vista, trucco pesante. Obbligati a mostrare matricola se richiesta
Anche coloro che appartengono al corpo di Polizia Locale che dovranno osservare un decoro molto rigido. Al punto numero 5 delle regole che riguarda gli agenti si legge: “Il personale deve avere particolare cura della propria persona e dell’aspetto esteriore. In particolare, l’acconciatura dei capelli, della barba e dei baffi, nonché i cosmetici da trucco, devono essere compatibili con il decoro della divisa; non è consentito l’uso di orecchini, piercing, collane e altri elementi ornamentali che possano alterare l’assetto formale dell’uniforme. Eventuali tatuaggi non devono essere visibili”. Quindi, a leggere tra le righe, se qualcuno dovesse avere tatuaggi sul collo o parti non coperte dalla divisa non potrebbe svolgere il lavoro di poliziotta/o locale nel Comune di Terni. Non solo: “Gli appartenenti alla Polizia locale, quando in uniforme, sono tenuti al saluto militare alle autorità con le quali interagiscono per ragioni di ufficio” e ancora: “Nel rapporto con i cittadini, gli appartenenti alla Polizia locale, qualora operino in abiti civili, si
qualificano esibendo la tessera di riconoscimento. Se in divisa, a richiesta degli utenti forniscono il
numero di matricola. Informano e sensibilizzano i cittadini all’osservanza delle leggi e dei regolamenti
allo scopo di prevenire le violazioni”.
Stretta social per i dipendenti del Comune di Terni
Forse in virtù di qualche episodio che si è verificato, la giunta Bandecchi ha deciso di imporre una stretta anche sull’utilizza dei social da parte dei dipendenti del Comune: “Il dipendente è tenuto a mantenere un profilo rispettoso delle pubbliche istituzioni, oltre che della propria Amministrazione, anche in occasione di manifestazioni pubbliche, raduni, incontri, nell’uso di strumenti di comunicazione e social network, nonché in occasione di dichiarazioni a organi di informazione, astenendosi da affermazioni che risultino calunniose o che possano comunque compromettere il rapporto di fiducia tra i cittadini e le istituzioni” – e ancora: “Fermo il diritto di esprimere la propria opinione su questioni di interesse pubblico, il personale si astiene dal rendere pubblico con qualunque mezzo (compresi il web, i social network, i blog e i forum) commenti, informazioni, foto, video o audio che possano ledere il prestigio, il decoro, l’immagine della Pubblica Amministrazione, dell’Ente, l’onorabilità dei colleghi, nonché la riservatezza o la dignità delle persone. La lesione dell’immagine dell’Ente, operata tramite tali mezzi, è particolarmente grave quando i giudizi sono resi possibili da informazioni assunte nell’esercizio delle proprie funzioni”.
Profili social e rapporti con la stampa
“Nell’utilizzo, in particolare, dei propri account di social media, il dipendente utilizza ogni cautela affinché le proprie opinioni o i propri giudizi su eventi, cose o persone, non siano in alcun modo attribuibili direttamente alla pubblica amministrazione di appartenenza. Al fine di garantirne i necessari profili di riservatezza, le comunicazioni afferenti direttamente o indirettamente il servizio non si svolgono, di norma, attraverso conversazioni pubbliche mediante l’utilizzo di piattaforme digitali o social media. Sono escluse da tale limitazione le attività o le comunicazioni per le quali l’utilizzo dei social media risponde ad una esigenza di carattere istituzionale”.
“Fermi restando i casi di divieto previsti dalla legge, i dipendenti non possono divulgare o diffondere
per ragioni estranee al loro rapporto di lavoro con l’amministrazione e in difformità alle disposizioni
di cui al decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, e alla legge 7 agosto 1990, n. 241, documenti, anche
istruttori, e informazioni di cui essi abbiano la disponibilità”.