La replica dopo l'allarme per la dismissione di Pediatria nella città del Festival: dirigente di una Struttura complessa differenziata nei due poli
Nuovi dirigenti per le Strutture complesse che afferiscono agli ospedali di Foligno e Spoleto. E per Pediatria, che sarà “differenziata per ruoli e funzioni”. Ma senza che questo comporti la chiusura del reparto del San Matteo degli Infermi.
Così la Direzione Strategica della Usl Umbria 2 interviene sulle polemiche innescate dai nuovi bandi per l’individuazione dei dirigenti della sanità. Ricordando che nel vecchio Piano Sanitario Regionale e negli atti di programmazione delle precedenti Giunte regionali è stata prevista la direzione unica di Pediatria nelle due sedi di Foligno e Spoleto, tanto che la precedente direzione aziendale aveva nominato, nel 2019, il dottor Maurizio Stefanelli quale primario della “Struttura complessa unica degli ospedali di Foligno e Spoleto”.
“La programmazione regionale ed aziendale – scrive la Asl2 – indicava quindi un unico responsabile di struttura complessa per entrambi i nosocomi e l’avviso bandito oggi dalla Usl Umbria 2 non fa altro che prevedere la sostituzione del professionista in quiescenza (dott. Stefanelli) e garantire stabilità e prospettive ad una struttura ospedaliera guidata attualmente da un direttore ‘facente funzioni’ (la dott.ssa Beatrice Messini). Va da sé che trattandosi di un’unica struttura complessa presente in due poli ospedalieri – viene chiarito – la stessa dovrebbe essere, come avviene in tutta Italia, differenziata per ruolo e funzioni”.
Che d’altronde è la mission del gruppo di lavoro tecnico per la definizione e realizzazione del progetto “Terzo Polo ospedaliero dell’Umbria”, che ovviamente interessa anche altre Unità Operative quali ad esempio la Chirurgia, l’Ortopedia, la Cardiologia.
Il futuro dell’ospedale di Spoleto
È la Usl2, e non, curiosamente, la Giunta regionale, a replicare sul piano politico all’allarme lanciato in particolare dal consigliere pentastellato De Luca. Evidenziando gli investimenti per la sanità spoletina e i progetti regionali e aziendali avviati o già portati a compimento. Citando la realizzazione di nuove strutture intermedie di assistenza e cura quali la:
- Casa della Comunità,
- l’Ospedale di Comunità,
- la COT, Centrale Operativa Territoriale;
l’acquisizione di tecnologie e impianti di ultima generazione quali
- l’acceleratore lineare multienergia, completo di Tac simulatore per Radioterapia e
- l’installazione di un impianto ultramoderno per i trattamenti di dialisi;
l’impegno straordinario, facilmente riscontrabile negli atti ufficiali, per l’adeguamento e il rafforzamento della dotazione organica, in particolare nell’ambito della dirigenza medica e chirurgica. “Esclusivamente per Spoleto – viene evidenziato – la Usl Umbria 2 ha previsto l’ingresso di 5 dirigenti Cardiologi e di un dirigente medico di Medicina Fisica e Riabilitativa, ha attivato mobilità per specialisti di Malattie Infettive e Medicina Interna e ha bandito in queste settimane concorsi aziendali, che interesseranno ovviamente anche la sede di Spoleto, per 4 nefrologi, 7 dirigenti di Radiodiagnostica e 15 dirigenti di Medicina di Emergenza Urgenza”.
A ciò si affiancano il potenziamento delle attività di chirurgia robotica e la prossima attivazione della Chirurgia testa-collo, “che farà del San Matteo degli Infermi il polo regionale di riferimento in questo ambito”.
I dati del San Matteo degli Infermi
La Asl2 parla di “attività ospedaliere sono in grande ripresa”. E cita i dati rispetto all’anno precedente: un incremento del 45% della degenza ordinaria e del 27% della degenza in day hospital /day surgery; si è passati complessivamente da 2663 a 3727 ricoveri con un’ulteriore costante e progressiva crescita nel primo semestre del 2023.
“Si tratta di risultati, progetti concreti e iniziative di grande impatto e importanza – concludono dall’Azienda – che confermano l’impegno della Direzione Strategica dell’Azienda Usl Umbria 2, in linea con le indicazioni della Regione Umbria, per fornire risposte ai vecchi e nuovi bisogni della popolazione di Spoleto e della Valnerina”.