Arvedi delinea il futuro della Ast di Terni. Puntando sulle opportunità del Pnrr e su progetti innovativi, tra cui quello per la realizzazione di una centrale a idrogeno a servizio dell’acciaieria. Oggi pomeriggio a Roma – ore 17 – rappresentanti del Ministero della Transizione ecologica, del Ministero dello Sviluppo economico, della Regione Umbria e dell’azienda si incontrano per stilare un percorso dell’intero programma di investimenti annunciato dal gruppo Arvedi, nuovo proprietario del sito, e individuare il ruolo dei vari soggetti coinvolti, anche nell’ambito delle opportunità offerte dal Pnrr.
Una sorta di “Patto di territorio” tra l’azienda e le istituzioni, dal quale, almeno in questa fase, sono escluse le parti sociali. Una modalità che delude i rappresentanti di Cgil, Cisl e Uil Terni.
“Fermo restando che è legittima la convocazione e che non è atto dovuto coinvolgere le organizzazioni sindacali – scrivono Claudio Cipolla, Riccardo Marcelli e Fabio Benedetti – riteniamo si stia perdendo una ulteriore occasione per costruire insieme al mondo del lavoro il nuovo profilo di modello di sviluppo territoriale”.
Per i sindacati la riunione convocata dal MiTE poteva essere l’occasione per avviare quell’invocato confronto sui temi dello sviluppo cittadino e in modo particolare sull’Accordo di Programma che per Cgil, Cisl e Uil deve veder interessato non solo il perimetro dell’Acciaieria, ma anche di tutta la manifattura, anche media e piccola, presente sul territorio.
“Temi quelli dello sviluppo – proseguono i sindacati – che dovrebbero vederci tutti impegnati nel costruire una proposta ed un progetto che vada verso un’idea di sviluppo capace di rispondere alle nuove sfide della sostenibilità ambientale, economica e sociale, ma al contempo capace di fornire risposte sia sul versante dei fattori localizzativi che su quello della quantità e qualità del lavoro per il benessere del territorio ternano”.
Cgil, Cisl e Uil ritengono sconcertante che “le istituzioni locali continuino a sfuggire a questo confronto, continuando a fare solo spot e slogan elettorali, non affrontando le criticità presenti nel territorio, evitando di rispondere alle nuove esigenze e necessità emerse in questi anni di crisi verso il lavoro, le persone ed i cittadini”.
Cgil, Cisl e Uil continueranno a svolgere il proprio ruolo di rappresentanza nel rispetto del mandato “che giornalmente assegnano loro lavoratrici e lavoratori, cittadine e cittadini, portando avanti la propria visione e la propria idea di società, sperando prima o poi di poterci confrontare, scoprendo che ci siano idee migliori delle nostre, magari anche condivisibili”.
Alle Istituzioni e alla politica chiedono di svolgere la loro parte rispettando le Organizzazioni sindacali e i lavoratori.