La denuncia del Consorzio della bonificazione umbra: noi additati come responsabili della manutenzione, ma non ci è stata mai data la gestione
Nessuno ha in carico la gestione della pista ciclabile Spoleto – Assisi e ora si rischia la chiusura di alcuni tratti. Per questo il Consorzio della Bonificazione umbra, che viene solitamente additato come responsabile dell’incuria del tracciato ma che in realtà tecnicamente non lo è, lancia l’appello alla Regione Umbria a risolvere il problema.
“Ormai da alcuni anni, e sempre in modo più assiduo, il Consorzio della Bonificazione Umbra – spiega lo stesso ente in una nota – è il bersaglio di segnalazioni nelle quali viene chiamato in causa in merito alla competenza, ordinaria e straordinaria, della pista ciclabile Spoleto – Assisi”. Sui social network, infatti, più volte si cita la Bonifica umbra come responsabile del degrado della ciclovia, “causando disinformazione al riguardo”.
“La realtà dei fatti – viene spiegato – è che il Consorzio della Bonificazione Umbra è stato incaricato dalla Regione Umbria in qualità di concessionario per la progettazione e l’esecuzione dei lavori, a carico del finanziamento regionale, della pista ciclabile Spoleto – Assisi. L’opera è stata realizzata e consegnata dal Consorzio della Bonificazione Umbra alla Regione Umbria nel 2015 ma non è mai stato individuato come soggetto affidatario della gestione dell’opera. Quindi il Consorzio della Bonificazione Umbra non ha alcun obbligo né di esecuzione di manutenzione straordinaria né di esecuzione di manutenzione ordinaria sul tracciato, parte del quale in sede propria e su viabilità secondaria”.
“È noto che l’intero percorso – osserva la Bonifica umbra – è oramai oggetto di intensa promozione turistica da parte della Regione Umbria e di alcuni dei Comuni interessati, trattandosi, senza dubbio, di un tratto distintivo e qualificante dell’offerta turistica dei nostri territori e opera caratterizzante quel turismo verde e sostenibile per lo sviluppo del quale sono state investite ingenti risorse. Si ritiene che la lunghezza del percorso, la varietà dei suoi tratti, l’aumento costante dei fruitori e il verificarsi di ripetuti atti vandalici alla segnaletica di supporto rendono oramai improcrastinabile l’individuazione di un soggetto gestore per far fronte alla manutenzione programmata e anche al fine della individuazione delle responsabilità sulla sicurezza del tracciato. Perdurando infatti la attuale situazione, il degrado dell’opera, che è facilmente visibile dalle numerosissime foto rinvenibili sulle pagine social locali, potrebbe addirittura rendere necessario la chiusura di alcuni tratti non più percorribili in sicurezza”.
“Il Consorzio della Bonificazione ha più volte segnalato ai competenti uffici della Regione Umbria, il problema in essere. Le prime lettere in tal senso sono state inviate nell’anno 2009 e l’ultima è datata 12.05.2020. In particolare, le missive sono state inviate nel maggio 2009, nell’agosto 2011, nel giugno 2013, nell’agosto 2015 e nel maggio 2020. Si precisa inoltre che la lettera del 24 agosto 2015 è stata firmata, insieme con il Presidente del Consorzio della Bonificazione Umbra, anche dai Sindaci dei Comuni di Bevagna, Campello sul Clitunno, Cannara, Montefalco, Foligno, Spoleto e Trevi. Il Consorzio della Bonificazione Umbra, quindi ribadisce la sua non competenza relativamente alla manutenzione della ciclovia”.